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nei quartieri della città vecchia

Girovago nei carrugi. Genova, i quartieri della città vecchia, bellissima e finalmente vivibile… non come tanti e tanti anni fa, quando ancora al Liceo andai a visitarne le chiese romaniche che ti sorprendono all’improvviso sbucando incastonate fra le case.
Genova, i quartieri della città vecchia: profumo di aglio e basilico, di focaccia al formaggio appena sfornata, odore di mare che sale denso dal porto. Parole e cadenze liguri, quella parlata così familiare a me, parlata d’infanzia.

E protetto per non dir circondato da vecchie case, si apre sulla piccola piazza il Palazzo Ducale che ospita la mostra su De André e quella di Fontana.

Fontana è una scoperta per me: al di là di quella fenditura che ho sempre visto come ferita e sofferenza scopro la ricerca della terza dimensione, l’utilizzo del taglio come espressione del rapido succedersi degli istanti nello spazio. Concetto spaziale, è il titolo di quasi tutte le opere.

La mostra di De André è molto piacevole: attraversare le stanze buie cullata dalle note di tante canzoni che amo, ascoltare le interviste e soffermarsi davanti alle interpretazioni dei numerosi personaggi di De André letti sotto chiave di tarocchi animati. Non avevo mai riflettuto sul fatto che ogni canzone è una vera e propria storia, e ogni storia ha i suoi personaggi, così vividi che quasi li puoi vedere muoversi dinnanzi ai tuoi occhi, proprio come accade nella stanza dei Tarocchi.

Ovviamente non poteva mancare per me la sosta nella libreria della mostra, dove ho dilapidato quel che rimane dello stipendio mensile in libri e dvd documentari sul Faber…. fortuna che fra poco arriva iul prossimo stipendio.

E a proposito di libri, perdo tempo ad arrancare sul polpettone Zafoniano…. quando mai spinta dall’entusiasmo per L’ombra del vento ho deciso di acquistare anche Il gioco dell’angelo? Una colossale pacchianata neo-gotica a mio modesto parere, assolutamente piena di stereotipi di matrice tardo-ottocentesca…. Se il primo romanzo era un feuilleton di piacevole lettura, che poteva richiamare un po’ il caro vecchio Hugo, questo è ahimè un feuilleton di infimo livello….

 

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6 Responses to “nei quartieri della città vecchia”

  1. Magari un giorno ce la visitiamo insieme?? Sui tacchi, s’intende!!!

  2. alessandra says:

    ovvio, sui tacchi 😉

    bacio

  3. pierthebear says:

    ciao yas. wow come hai illustrato bene la tua gita!!!Fontana l’ho gia visto in altre occasioni…ma De Andrè proprio non devo aspettare oltre…è un mito!!!ciao Yasmina un salutone…Pier

  4. utente anonimo says:

    il gioco dell’angelo.. avevo letto l’intro e deciso di non comprarlo.. – mi piace come descrivi genova.. e la mosta.. anche perchè si, le canzoni, sono piccole storie.. non tutte.. ma tante.. e noi, spettatori.. molto spesso, in prima fila.. notte d’oro.. monia (splinder oggi non mi fa loggare :-// )

  5. utente anonimo says:

    è piaciuta anche a me,

    speriamo ti diano un aumento dello stipendio

    ali

  6. […] alcune delle figure più forti dell’universo poetico di De André (e la mia mente ritorna alla sala dei Tarocchi allestita al Palazzo Reale di Genova, lo scorso anno). Grazie all’orchestrazione dell’insieme alcuni versi si illuminano come mai […]

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