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C come Como, C come Chagall…

Chagall, Kandinsky, MalevicI quadri di Chagall sono entrati nel mio cuore da quando per la prima volta li ho ammirati sulle pagine del libro di Educazione Artistica, quando ancora frequentavo la terza media. Sarà per le donne e gli animali che volano, per quell’atmosfera sospesa di favola in cui tutto può accadere, per i colori brillanti che donano al mondo una patina surreale, per il mistero e per lo struggimento che sprigiona da quelle immagini… Se dovessi rispondere a bruciapelo alla domanda “Qual è il tuo pittore preferito?” probabilmente risponderei immediatamente “Marc Chagall”. Eppure io le opere di questo pittore, di persona, non le avevo mai viste. Neppure una.

Finalmente, è arrivato l’atteso giorno in cui  – grazie alla mostra allestita a Como, a Villa Olmo, sui pittori dell’Avanguardia Russa – ho assaporato de visu il tratto di Chagall. Non senza una certa frustrazione, perché ahimè la mostra, seppure interessante, di dipinti di Chagall ne presenta abbastanza pochi. Incisioni e disegni, quelli sì, ma quadri non moltissimi, anche se già solo Gli amanti in blu mi ripaga abbondantemente del costo del biglietto.

Si possono apprezzare poi alcuni Kandinsky (anche se pure in questo caso mi pregustavo già diversi capolavori che invece non sono presenti all’esposizione) per terminare con delle belle opere di Malevic. La mostra si chiude con due sale dedicate a Pavel Filonov che – al di là del fattore cronologico – ha veramente poco a che fare, a mio parere, con il resto della mostra, per il tipo di pittura che indaga il dettaglio della realtà anziché focalizzarsi sull’espressione di qualcosa di interiore, come invece nel caso degli altri pittori dell’avanguardia russa.

Dal punto di vista espositivo, la mostra si snoda su più sale dedicando spazi distinti a ciascun artista. Personalmente, preferisco le esposizioni che mettono in luce i parallelismi, le corrispondenze, i punti di contatto fra autori diversi, e quindi una organizzazione per periodo temporale o per tema. Soprattutto nel caso di artisti che hanno avuto anche momenti di incontro reciproco mi sembra una chiave di lettura più ricca di spunti.

Stando così al visitatore tirare le somme di quanto visto, sintetizzo con alcune citazioni che credo bene esplicitino il filo rosso che sottende la pittura di questi tre grandi:

Lo stile non è importante. Esprimersi lo è. (M. Chagall)

L’arte nasce dall’inconscio. Ogni creazione di un’opera d’arte è una creazione del mondo (V. Kandinsky)

In arte c’è bisogno di Verità, non di Sincerità (K. Malevic)

Stamattina sul Corriere ho letto questa notizia: pianoforti messi a disposizione dei passanti in alcune strade e piazze di Londra. Ecco, io non so se iniziative come queste possano avere successo e se la gente saprà avere sufficiente cura di strumenti che appartengono alla comunità. Però per un momento ho avuto dinnanzi agli occhi l’immagine di città disseminate di strumenti musicali, e di enormi tele per dipingere a proprio piacimento, e di libri su cui scrivere quando se ne ha voglia… e per un attimo quell’immagine mi ha riempito di gioia ed emozione.

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7 Responses to “C come Como, C come Chagall…”

  1. monia says:

    esprimersi lo è.. bella e vera.. non importa come.. purchè si faccia.. bellabella si.. e la storiella di londra.. pensa diventasse un luogo comune.. .. notte yas 😡

  2. monia says:

    ops.. doveva uscire un bacio.. mica il cazzone.. riprovo con questo 🙂

  3. alessandra says:

    eh sì… le città invase dai colori… dall’arte…. dall’espressione…. con questo pensiero farò sogni colorati stanotte… buona notte anche a te e bentornata 🙂

  4. i pianoforti…. mi metterei volentieri a suonarlo l’ho studiato per qualche anno, me la cavicchio 🙂

    Certo preferirei vedere spazi attrezzati per recitare i miei lavori 😉

    Chagall: mi piace ma ammetto di essere molto più attratto da autori come Paul Klee, Kandhinsky, De Chirico Picasso Frida Khalo; autori che a loro modo mi sembrano più intensi e forti di Chagall. Ma é un mio parere personale non certo da intenitore 🙂

    Un bacio Ale
    Daniele

  5. alessandra says:

    @ Dani: anche nel mio caso, la preferenza per Chagall non è “da intenditrice”. Probabilmente ci sono pittori più interessanti dal punto di vista tecnico e teorico, ma il mio apprezzamento è una questione di pancia 😉 bacio

  6. tage says:

    … mi rendo conto che alle volte, senza preavviso, mi balzano in mente melodie e parole che sembra che stia per nascere una canzone da un momento all’altro.
    Poi penso ad altro e rimane poco di quel momento di estro.
    Appena ho letto la notizia dei pianoforti disseminati per Londra ho sentito un brivido, come se all’improvviso perso nei tuoi giri di lavoro per la città, la città stessa ti offrisse i mezzi per esprimere il lampo di creatività di un momento…fantastico!!

    p.s. complimenti per il blog

  7. alessandra says:

    un brivido: ecco, esattamente!

    p.s. grazie 🙂

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