Stamattina ho svoltato: solita svolta su quotidiana strada, ordinario seguito in colonna d’auto. Lo sguardo precipita sul grigio di una fascia di lana, prima di incontrare una fronte e riconoscerla come tua. Tu in sella ad un cavallo zoppo, redini colorate conosciute un giorno, imbrigli i riccioli della fantasia.
Assorto, guardavi il semaforo sull’altro lato della strada, mentre io guardavo te. Una frazione di minuto: ci soffi dentro e diventa una bolla di tempo dilatato. Poi la bolla è scoppiata, la colonna d’auto è fluita oltre e mi ha spinto in avanti. Così regalo per te non visto è rimasto quel mio sorriso da scartare.
(Novelle a piedi scalzi)
In fondo, la vita è piena di semafori: poi il verde scatta e tu devi andare.
e poi ci si lamenta per tutti i semafori rossi….
Sembra la metafora di un addio consapevole. Ma forse ce lo vedo solo io.
Il mattino è pregno di storie che la notte ha fecondato, e se guardi il mondo a mente sgombra le puoi leggere negli occhi di chi incontri.
Basker, vado in controtendenza… a me dà noia il verde…
Daniele… non lo so se è è la metafora di qualcosa… è una “storia” che mi è venuta così, forse non ero ancora del tutto sveglia 🙂
umm…….
è solo una storia vero??
-.-
PS: dobbiamo/vogliamo vederci. è? ^^
Bibi
Bibi, sì che è solo una storia… che vuoi che sia?!? :-S
e certo che ci vediamo, ti scrivo da te
bacio