Settembre è davvero volato, lasciando dietro di sé una montagna di cose da finire (in alcuni casi persino da iniziare). Fra tutto, non ho ancora scritto un post sul mio ultimo viaggio (e l’ho già detto un mese fa, è vero…). Comunque, questo mese ha anche gettato i semi di cose che si sperano buone, nell’ordine: ho seguito un corso
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Ho letto sul Corriere di domenica un articolo sull’ozio creativo: parrebbe che nel frenetico mondo moderno non siamo più in grado di gustare di quei momenti di dolce far niente che sono indispensabile preludio all’attività creativa. Rendiamo le nostre giornate iper-attive fuggendo il silenzio, la riflessione, le pause in cui l’immaginazione si addensa e prende forma per perderla e plasmarsi
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Il lunedì è una giornata lunga, prodromo di una settimana intensa. Non solo il lavoro ma anche la lezione serale di danza: ogni lunedì mi vince la stanchezza, vorrei tornare a casa e dormire, dormire senza neppure cenare. Poi però arrivo a lezione, accendo lo stereo, le mie allieve sorridono, mi chiedono spiegazioni, ripetono con entusiasmo i passi e le
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Metti l’universo di Pandora, ma togli la pellicola cinematografica: aggiungi un sapiente gioco di colori, costumi e luci e avrai davanti ai tuoi occhi Bothanica, lo spettacolo in cui Moses Pendleton fa danzare i suoi Momix in coreografie ispirate ai ritmi della natura vegetale e animale. Le sonorità sono primordiali, un po’ Sound of the Nature, un po’ ritmo tribale.
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The Best of Parson Dance: uno spettacolo che ho apprezzato per la sua leggerezza, per il ritmo serrato, oltre che naturalmente per la bravura dei ballerini… un’ora circa di salti in giro per il palco, con coreografie giocose e spensierate, in colori pastello che contribuiscono a conferire sensazioni di levità e di buonumore. Giochi ed effetti di luce molto belli,
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