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Riflessi di viaggio

Quella sera la luna era piena e dominava un cielo di nuvole sfilacciate. Dall’hotel dove alloggiavamo avevamo camminato fino a raggiungere il sito archeologico, dove le alte colonne di pietra chiarissima sembravano oro sotto la luce notturna. L’aria era una carezza di ghiaccio nella piana deserta. Era il 31 dicembre 2009.

Il mio ricordo di Palmira non è un susseguirsi di rovine di templi e torri, con turisti che si aggirano fra colonne giallo ocra e bassorilievi finemente lavorati: è il ricordo di una passeggiata magica nel silenzio di una città d’oro.

Ammiro chi dalla tranquillità della propria casa riesce a sentire sulla pelle la bruciatura di ingiustizie e drammi che accadono lontano. Per me non è mai stato facile dare consistenza ai titoli di un notiziario. Ho avuto però la possibilità di viaggiare, di visitare posti oggi purtroppo non facilmente accessibili o colpiti da calamità naturali. Viaggiare mi ha aiutato molto nel dare spessore di realtà alle notizie, non solo a quelle che riguardano luoghi dove sono stata: per estensione, gli angoli di terra che ho visto danno concretezza a quelli che non ho visto; le persone che ho incontrato rendono reali quelle che non ho mai incontrato.

Penso alla suora ortodossa del monastero di Santa Tecla dalla quale acquistai un bracciale di corda nera, penso al folkloristico gestore del ristorante vicino a Crac des Chevaliers, penso al giovane pittore e alla sua bottega di colore nei vicoli tranquilli del cuore di Damasco, penso ai musicisti grazie ai quali ho avuto l’emozione di danzare su musica araba suonata dal vivo. Penso alla nostra gentile e coltissima guida, che si definiva laico e diceva di poter accennare ad argomenti politici soltanto con i turisti. Cosa faranno, dove saranno, come staranno?

Oggi leggo con apprensione i quotidiani. Se non avessi viaggiato, probabilmente scorrerei ancora con superficialità i titoli di giornale come si trattasse di parole o le immagini in tv come se appartenessero ad un film. Invece ora so che paesi lontani sono appena dietro l’angolo e che la sofferenza di persone mai viste non è per questo meno vera, e credo che sia fondamentale rendersene conto e ricordarsene, sempre.

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5 Responses to “Riflessi di viaggio”

  1. Wishlist says:

    Anime:passano, tornano, vanno. Chissà dove vanno poi…

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