Archive for the 'vita' Category

veleggiando verso Sud

Da bambina non sono mai salita su una barca. Nè su una barca a vela, nè su uno dei gozzi che spesso vedevo cullati dal mare nel porto di Ineja. I gozzi hanno qualcosa di malinconico, col legno scrostato dal tempo, quasi dimenticati fra il vento e le onde. Non sono mai salita su una barca, io che vivevo a
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tempo di…

E’ tempo di: – cambio degli armadi: ho rimando fino ad oggi, ma in data 24 maggio, con la bellezza di 35 gradi fuori e circa 38 in casa, cielo sereno e afa elevata, non posso più esimermi. Oggi mi tocca. Dopo un’ora di fatica nell’ordine sono riuscita a: creare sul letto una collinetta di vestiti invernali mai utilizzati quest’inverno;
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scritture

Quando sei all’interno di un contesto, difficilmente riesci a raccontarlo: non hai l’obiettività, il distacco necessario per poterne parlare. Così mi capita quando sono in viaggio, nei giorni di permanenza fuori casa non riesco ad andare oltre la pura cronaca, la descrizione del singolo dettaglio. Poi, una volta reinserita nel mio contesto abituale, le impressioni immagazzinate prendono vita tutte insieme
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alberi

Inspiriamo la vita come alberi, e ci specchiamo l’un l’altro. Il Nepal è bellissimo, metto ordine nella valigia delle immagini raccolte, e poi  ve lo racconto.

love conquers all

Amor vincit omnia Potrebbe essere il mio primo tatuaggio. Non ne sono ancora così sicura. E non so dove: non precisamente insomma. Ci penserò fino all’autunno, così vediamo se mi passa la voglia o se rimango ferma su questa intenzione. Nel frattempo mi tatuo le sopracciglia. Quelle sì.

so e non so

Ho focalizzato cosa non mi convince ne La strega di Portobello: Coelho dice cose che mi piacciono, ma immerse in una retorica che mi urta. Come dire, terrei il succo ma butterei la scorza. O anche, lo riscriverei in tutt’altro modo. Comunque non ho ancora terminato di leggerlo… posso lasciare aperta una possibilità, che si salvi nel finale… o che
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effetto honey moon

Anche quest’anno la stagione sciistica si è conclusa lasciandomi incolume. Sarà buffo, ma ogni volta riponendo gli sci penso che ce l’ho fatta, un’altra stagione senza rovinosi capitomboli.   Nonostante il caldo da primavera avanzata, la neve in qualche modo teneva ancora e siamo riusciti a compiere il Giro delle Dolomiti, o più precisamente il Sella Ronda… anzi, lo abbiamo
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infinito

Caldo. Piacevole caldo, forse arrivato un po’ troppo repentinamente. Dormirei tutto il giorno (oltre alla notte naturalmente). Grande fatica a mantenere la concentrazione. Domani sarò a Corvara (sperando che la neve tenga ancora) per dar l’addio alla stagione sciistica con il giro delle Dolomiti. Serenità. Arriva così, all’improvviso, insieme al clima primaverile. Non c’è più ansia di correre, non c’è
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Ma bisogna che il discorso si faccia!

Una nuova puntata di “Recensioni” (e ditelo che non aspettavate altro… ), e ancora una volta si tratta di Beckett! Non un testo teatrale, ma la riduzione teatrale del racconto L’immobile: “Ma bisogna che il discorso si faccia”, in scena al Teatro Out Off. Ancora una volta i temi dell’immobilismo, dell’impossibilità di agire (e forse anche della inutilità o gratuità… )
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Cosa rimane

Cosa rimane… Cosa rimane a chi – come me – non può intervenire sulle cose, non può plasmarle, non può indirizzarle dove vorrebbe? Cosa rimane, quando l’anima si spezza e perde frange di se stessa? Cosa rimane, quando il corpo non può contenere un grido, il mio grido d’amore, per amore… Impotenza dinnanzi agli eventi. Resistenza di trave di ferro
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