Molti pensano al teatro come a qualcosa di oltremodo noioso: io penso che, a parte chi come me ama il genere e prova piacere nel vedere rappresentate anche pièce talvolta non proprio leggere, anche chi non è avvezzo a spettacoli teatrali possa innamorarsi di sceneggiature brillanti e rappresentazioni meritevoli. E’ il caso di Nemico di classe, in scena al Franco
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Qualche giorno fa ho letto Le sedie di Ionesco. Mercoledì guardando la programmazione degli spettacoli della settimana vedo che è in scena al Teatro Studio del Piccolo. Telefono, ci sono ancora posti per venerdì, andiamo. A parte l’emozione data dal vedere rappresentata una pièce di cui si è appena letta la sceneggiatura, e di cui pertanto si ricordano le battute
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Lezione di teatro. A turno, un membro del gruppo diventa leader e conduce gli altri (coro) in movimenti sul posto o nello spazio. Il coro imita il più fedelmente possibile il leader, che finisce col cedere la leadership ad un altro membro del gruppo, e così via a turno. Fine dell’esercizio, l’insegnante: “A te piace più condurre o essere condotto?”
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Domandare a volte è più difficile che rispondere. Riflessione scaturita dalla serata di ieri: lezione di teatro, che è sfociata in lezione di schiaffi, ovvero come imparare a simulare l’atto di schiaffeggiare e la reazione allo schiaffo. Ma prima di questo abbiamo lavorato sulla fiducia reciproca, attraverso esercizi di conduzione e di ascolto ad occhi chiusi. E prima ancora, il
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Finalmente so cosa scegliere sul catalogo punti Fidaty. Resta da vedere quali e quanti saranno i posti disponibili… Sabato 25 e Domenica 26 Ottobre a Milano c’è la Festa del teatro. Per gioia o purtroppo, quel week-end sarò interamente impegnata nella danza (stage di 2 giorni… iniziano le maratone di ballo!), quindi non riuscirò a vedere alcun spettacolo. Per chi
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Ho già detto che amo i teatri piccoli, quelli dove abbracci con lo sguardo gli altri spettatori e ti senti partecipe insieme a loro, quelli dove gli attori si muovono a pochi metri da te, cosicché ne senti quasi il respiro in faccia. Ho già detto che un paio di teatri milanesi sono quelli che più spesso frequento, proprio per
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La donna di un tempo è l’ultimo spettacolo della stagione al Teatro Libero. Una rappresentazione strana, che ad un tratto mi ha ricordato L’ultimo Capodanno dell’umanità di Niccolò Ammaniti. Sarà per il finale fatalista e surreale, dove gli eventi accadono si direbbe in maniera indipendente dalla volontà degli attori (ma non vi anticipo di più, caso mai voleste andare a
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Ieri sera, lezione di teatro: Io: “Non sapevo quale era il limite” Lei (cioè, l’insegnante): “Non ci sono limiti. Chi ti ha dato un limite?” Io: “Beh, probabilmente io stessa” Ecco. Story of my life.
Dunque ieri sera il Don Giovanni al Teatro Libero, con Corrado d’Elia (una certezza) e una attrice che ho trovato bravissima, in un bel monologo sull’impossibilità di capire il comportamento di Don Giovanni, o forse il non voler capire “quell’irrigidirsi dello sguardo”, e il chiedere piuttosto di inventare scuse per il suo comportamento pur di negare la realtà. E infine
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Una nuova puntata di “Recensioni” (e ditelo che non aspettavate altro… ), e ancora una volta si tratta di Beckett! Non un testo teatrale, ma la riduzione teatrale del racconto L’immobile: “Ma bisogna che il discorso si faccia”, in scena al Teatro Out Off. Ancora una volta i temi dell’immobilismo, dell’impossibilità di agire (e forse anche della inutilità o gratuità… )
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