Archive for the 'letteratura' Category

Zazie nel metro

di Raymond Queneau Nei giorni a Praga mi ha tenuto compagnia Zazie nel metro, un libro che si legge velocemente per il susseguirsi di avvenimenti e colpi di scena e per il divertimento che deriva non soltanto dalla vicenda ma soprattutto dalla straordinaria maestria di Queneau di giocare con il linguaggio. L’esplorazione delle possibilità linguistiche di significati e significanti (doppi
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Tre cavalli

di E. De Luca Un uomo fattosi giardiniere sulla mezz’età, il profumo della salvia, del basilico e del prezzemolo nelle calde giornate di un’estate incipiente, i segni del passato come rughe nette e orizzontali all’attaccatura del collo, il movimento del cucchiaio che si intona allo sfogliare di pagine usate, un nuovo amore improvviso che unisce le proprie emozioni a sentimenti
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Spoken words

   

Balthus e i surrealisti

di Antonin Artaud Balthus e i surrealisti è un libro che raccoglie articoli e scritti di Artaud riguardanti i lavori di Balthus, Masson, Boschère e introduce il nesso fra pittura e teatro nella concezione di Artaud: un teatro dove il testo è solo uno degli elementi che contribuiscono alla messa in scena pluri-sensoriale che mira a lasciare spossato lo spettatore
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Più oltre

Certamente ho un rapporto contraddittorio con la letteratura spagnola, un odio-amore che si manifesta con un subitaneo senso di disagio e si trasforma in amore incondizionato. Mi è già capitato con Marquez, con Garcia Lorca ed ora con Salinas. Leggo una prima poesia, affonda come un sasso (di quelli che ti porti dentro, non un sasso qualunque che scompare sotto
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La macchia umana

di Philip Roth   Non si può conoscere, semmai immaginare. Persino dati oggettivi possono essere tenuti segreti agli occhi degli altri, come fa Coleman Silk, protagonista del bellissimo La macchia umana. Professore universitario prossimo all’età della pensione, Silk viene tacciato di razzismo, avendo definito spooks (ovvero fantasmi, ma anche neri in valenza spregiativa) due studenti assenteisti, rivelatisi – malauguratamente per
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Neve

di Orhan Pamuk   Pamuk ti afferra e ti porta in Turchia. E’ sufficiente un accenno alle strade di Istanbul per sentirne nelle narici l’odore, per provare una nostalgia irrefrenabile e l’impulso di correre a prendere il prossimo volo. Per lo meno, questo è l’effetto su di me, che in Turchia sono stata, seppure per una manciata di giorni. Più
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Strade

Ho letto su Poesia di maggio (sì, sono indietro di un mese….) e riporto questo testo di Ruth Bidgood, che trovo bellissimo (peccato non averne a fronte la versione in lingua originale… ) Inutile chiedersi che lago protetto da aironi si trovava nell’altra vallata, o rimpiangere i canti del bosco che non avevo attraversato. Inutile chiedersi dove potevano portare altre
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I fiori blu

 di Raymond Queneau Con un incipit quasi leggendario (Il venticinque settembre milleduecentosessantaquattro, sul far del giorno, il Duca d’Auge sali in cima al torrione del suo castello per considerare un momentino la situazione storica. La trovò poco chiara.) Queneau ci proietta in un tempo storico e al contempo onirico, da dove origina il romanzo I fiori blu. Il duca d’Auge,
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Sala di lettura

Leggo molto, ultimamente. Leggo molto e scrivo poco, anomala equazione. Che per scrivere è necessario avere concetti e opinioni chiare in testa (o forse le idee si schiariscono oggettivandole?) e non è cosa da poco. E poi leggo libri che non si prestano facilmente alla recensione, per lo meno da parte mia… Mi sono immersa nella Francia della prima metà
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