Sono una persona felice. Oggi per lo meno. Traggo la mia felicità dalle piccole cose, che si schiudono come boccioli multicolori.
Sono una persona felice, e nessuno può scalfire la mia felicità…. quasi nessuno.
La massima che ho adottato per raggiungere questo (ahimè credo temporaneo) stato di felicità è molto prosaica, ovvero è un bel: “‘chemmeffrega”.
E’ una vera liberazione, non sentire la costrizione a pensare prima di dire o fare, pensare a come verrà interpretato il mio gesto o la mia parola, pensare a quali giudizi verranno dati di me, pensare pensare e pensare….
Forse sto finalmente imparando a pensare meno, a ridurre la velocità di quelle rotelline che girano girano girano, e sempre in tondo, senza un fine, senza una direzione, perchè si avvolgono concentriche su se stesse, interminabili spirali di inutilità.
Rallentamento del pensiero sterile. Contemporaneo risveglio della mente recettiva: rimango in ascolto, di me stessa. Faccio, dico… o sto in silenzio. E mi ascolto. Anche quando sto ferma, anche quando sto muta. Anche quando. Ascolto. Senza giudizi, senza preconcetti, senza catene.
Senza aspettative. Questa è la grande conquista dell’ultima settimana. Senza aspettative.
Ah già… c’ho ancora l’orgoglio da domare. Ma oggi dorme, e lo lascio dormire…
Pure io ho adottato da un po’ la stessa tecnica e funziona alla grandissima!
🙂 già…. funziona alla grande…. cioè…. sul lavoro un po’ meno…. oggi mi girano in maniera vorticosa ….ma prima o poi imparerò a declinare la tecnica anche in ambito lavorativo 😉
ui……chemmefrega????
mi pare di averlo già sentito da qualche parte 😉
sì maestra…
ma il bello è che questa sensazione continua… anzi…. oggi ancora di più…. non mi sembra vero 🙂
…allora spero per te che continui, continui e continui ancora…un saluto 😀
eh sì speriamo…. grazie, ricambio i saluti!!!! 🙂