A distanza di oltre un mese dalla breve vacanza in Florida sono finalmente riuscita a sistemare l’album fotografico. Come ormai è tradizione, dopo la scelta e la catalogazione delle foto arrivano le note sul blog.
Una premessa: il viaggio in Florida è stato piuttosto casuale e privo di grandi aspettative pregresse. Avevamo un consistente numero di miglia Alitalia da consumare entro il 30 giugno e abbiamo individuato una meta che ci consentisse di partire in un periodo più o meno gestibile dal punto di vista lavorativo (grazie ai ponti del 25 aprile e del 1 maggio) e di usufruire del biglietto gratis tramite la conversione delle miglia (quindi occorreva trovare un volo effettuato interamente da vettori Alitalia). Fra il ristretto numero di possibili mete che corrispondevano ai requisiti abbiamo scelto Miami.
Nove giorni di viaggio ci hanno consentito di percorrere un loop che attraverso le Everglades ci ha condotto a Naples sul Golfo del Messico e poi lungo le Keys, fino ad arrivare a Key West e risalire infine a Miami. Un piacevole intermezzo di sole e atmosfera tropicale mentre a Milano la primavera tardava ad arrivare.
Le esperienze migliori sono quelle precedute da basse aspettative: la Florida mi ha sorpreso con una natura rigogliosa e una fauna selvatica che attraversa i confini delle città, un mare trasparente e spiagge bianchissime, sapori di cucine caraibiche e stile di vita rilassato.
Mentre tornavamo in aeroporto per il volo di ritorno, ho appuntato la Top 5 dei posti che più mi sono piaciuti e che a mio parere meritano assolutamente una visita, i miei 5 “perché andare nel Sud della Florida“. Quindi rullo di tamburi e via alla classifica:
1) dopo qualche indecisione (è sempre difficile scegliere il Top dei Top), il primo posto viene conquistato dall’Anhinga Trail: un percorso di circa un kilometro a contatto diretto con la natura lussureggiante delle Everglades. Volatili di tutti i tipi (fra cui la subacquea aninga), alligatori che stazionano a pochi centimetri dalla strada, tartarughe si incontrano passeggiando e attraversando le zone paludose su passerelle di legno.
2) per poco non ha conquistato il primo posto la gita a Dry Tortugas, battuta sul traguardo dalla numerosità di animali visti alle Everglades. Dry Tortugas è una minuscola isola situata circa 120 km ad ovest di Key West, circondata da acque turchesi. Ci si arriva con 2 ore e mezza su nave veloce oppure con piccoli aerei da 12 posti. Inizialmente mi lasciava perplessa l’idea di trascorrere 5 ore in barca fra andata e ritorno, ma la traversata è stata piacevole e il posto vale assolutamente le ore di navigazione: l’ex forte militare, poi prigione, è oggi visitabile ed è l’unica costruzione sull’isola, che per altro è lambita da acque piene di pesci, dove fare snorkeling. Io mi sono limitata a fare il bagno e a stendermi come lucertola al sole, ma Fra ha assolutamente apprezzato i fondali.
3) al terzo posto si colloca la spiaggia di Naples, in particolare la lunghissima e quasi deserta Vanderbilt Beach, sulla quale sorge l’hotel dove abbiamo soggiornato. Non appena ho posato le piante dei piedi sulla sabbia bianca e finissima ho capito che la scelta di fermarsi due notti a Naples non è stata sbagliata: ammirare il sole che si tuffa nel mare al tramonto e correre la mattina presto sulla spiaggia accompagnati soltanto dai delfini si stagliano fra i momenti magici della vacanza.
4) Mallory Square al tramonto, con la famosa sunset celebration: la grande piazza si riempie di persone e di artisti di strada, che intrattengono il pubblico in attesa dello spettacolo clou, il tramonto del sole che tinge il cielo di rosso e scompare dietro Tank Island. Negli ultimi istanti si avverte come un corale respiro trattenuto, che si scioglie in un grande applauso quando il sole sparisce lasciando nel cielo riflessi rosati.
5) Ocean Drive a Miami Beach: passeggiare alla sera nel viavai delle persone, farsi largo fra gli avventori dei locali all’aperto che propongono musica e feste, osservare le auto d’epoca intonate agli edifici art déco, fra le luci colorate che sembrano voler attendere il mattino. Poi la mattina presto correre sul lungomare, mentre Ocean Drive si sveglia lentamente, alcuni bar cominciano ad aprire i battenti e qualcuno passeggia con il proprio cane.
A ripensarci a distanza di un mese, non sono più sicura dell’ordine che ho dato a questi posti, sono tutti talmente unici e particolari che mi sembra di aver commesso una ingiustizia a classificarli; sicuramente comunque le loro immagini saranno le prime a venirmi in mente ogni volta che si parlerà di Sud della Florida.
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