Così, un nuovo anno è iniziato. Per me è iniziato ad Hong Kong, con un Capodanno sulle rive di una delle baie più belle del mondo. Il post dedicato ad Hong Kong è già nella mia testa, devo solo scriverlo e lo farò a breve, non appena terminata la rassegna e la sistemazione delle circa 2.500 fotografie (parlo delle mie naturalmente, Fra si è accontentato di farne poco più di un migliaio…).
Invece, questo è il post in cui riprendo i buoni propositi formulati a fine anno per darvi concretezza. Ricapitolando, avevamo detto: meno latticini, più frutta e verdura di diverso tipo, meno carboidrati raffinati. Fatto sta che in partenza all’aeroporto ho acquistato “Verso la scelta vegetariana”, il libro dove Umberto Veronesi e Mario Pappagallo spiegano i vantaggi da un punto di vista medico di un regime vegetariano: l’ho letto a metà fra il viaggio di andata e il viaggio di ritorno da Hong Kong (nel poco tempo in cui non ho dormito, perché ebbene sì… in aereo si dorme!), tornando a Milano con rinnovata buona volontà nell’attuazione dei propositi. Chiariamo: al momento la mia intenzione è di mettere in pratica un regime vegetariano all’80%, con motivazioni in primo luogo salutistiche, anche se il fatto che questo coincida con una minore incidenza sul regno animale e con una maggiore sostenibilità ambientale non può che farmi piacere. Quindi, riduzione del consumo di alimenti di origine animale (non dico di carne, che già di per sé ne mangio veramente poca), non eliminazione. Anche perché al momento non sono minimamente in grado di bilanciare una dieta che non contempli alimenti di origine animale. Su questo punto comunque mi sto documentando: ieri ho fatto provvista in libreria di testi “verdi” e non vedo l’ora di iniziare a studiare!
Oltre ai libri verdi, ho anche fatto provvista di alimenti che non erano mai entrati in casa mia: alghe, funghi maitake, quinoa, curcuma, tofu, yogurt di soya…. oltre a frutta e verdura a volontà! E mi sono dedicata alla cucina, riscoprendo il piacere dei fornelli, anche se non tutti gli esperimenti sono venuti bene… ma confido che la pratica mi renderà una cuoca migliore.
Ecco quindi gli esperimenti del week end:
– noodles alle verdure: bocciati. Per prima cosa, devo procurarmi un accessorio che tagli le verdure a julienne, altrimenti i miei noodles si smarriranno in una selva di carote e zucchine tagliate troppo spesse (anche, calibrare le proporzioni fra verdura e noodles!). Per seconda cosa, devo scoprire cosa rende così gustosi i noodles giapponesi e cinesi (a parte la salsa di soya e lo zenzero polverizzato, entrambi da me utilizzati).
– tofu caramellato: promosso con riserva. Dopo aver mangiato una insalata con tofu caramellato in uno dei miei ristoranti preferiti, ho deciso di provare a replicarlo a casa. Ho cercato su internet una ricetta, e la più attendibile mi è sembrata questa. Non l’ho seguita proprio alla lettera (per dire, non avevo nè noci pecan nè coriandolo in casa…) ma è comunque venuto buono, sebbene diversissimo da quello che avevo provato al ristorante. Lo voglio riprovare aggiungendo della salsa di soya…
– peperoni all’agrodolce: e veniamo al pezzo forte della settimana, ricetta non presa da internet ma dalla maestria culinaria di mia mamma. Premetto che penso di non aver mai comperato dei peperoni in vita mia. Il motivo è semplice: non li digerisco. Ad eccezione dei peperoni all’agrodolce che prepara mia mamma e che a casa sua mangio con somma voluttà. Ma non mi era mai venuto in mente di prepararli a mia volta. Davanti al banco delle verdure però oggi improvvisamente il mio sguardo si è posato su dei bei peperoni rossi, e da lì non si è staccato fino a che non ne ho comprato due esemplari. A questo punto ho telefonato alla mamma per farmi passare la ricetta e preparare i famosi peperoni all’agrodolce, che peraltro sono semplicissimi da fare (la parte più lunga è la pulizia, che porta via un quarto d’ora buono). Siccome sono proprio deliziosi e sono venuti bene persino a me, ecco la ricetta:
Peperoni all’agrodolce
Per prima cosa occorre spellare i peperoni e togliere i semini e i filamenti bianchi interni (questo naturalmente per chi ha problemi a digerirli… gli altri immagino possano mangiare tutto senza patirne e anzi ricavando più vitamine). Per spellarli, il metodo è semplicissimo: scaldare il forno a 250° e mettere in peperoni nel forno caldo, in una teglia, per circa 15 minuti. Togliere quindi i peperoni dal forno e lasciarli per pochi minuti all’interno di un sacchetto di plastica (per esempio il sacchetto per surgelare i prodotti). Dopo di che, i peperoni sono pronti per essere spellati facilmente: la “pelle” viene via da sè (metteteli sotto l’acqua fredda per compiere l’operazione, se ancora sono caldi).
A questo punto mettete un po’ d’olio in una pentola, scaldatelo e versatevi i peperoni. Lasciateli cuocere per una quindicina di minuti circa, girandoli di tanto in tanto con il cucchiaio di legno. Quando il peperone è quasi pronto, aggiungete un po’ di aceto e un po’ di zucchero (per 2 peperoni io ho messo un cucchiaio di aceto e uno di zucchero, ma potrebbe essere anche più o meno a seconda dei gusti) e lasciate cuocere ancora per un paio di minuti. Assaggiate i peperoni e se necessario aggiungete zucchero e/o aceto. Sono buonissimi (devo ammettere che quelli di mia mamma sono più gustosi, ma ho il sospetto che lei adoperi molto più olio di quanto ne ho messo io… considerando anche che i suoi rimangono sugosi mentre i miei erano piuttosto asciutti).
Dopo questo interminabile post gastronomico (che peraltro mi ha riempito di soddisfazione), vado a sistemare le ultime foto in maniera da poter tornare presto con un post di viaggio!
cara la mia Alessandra per i noodles non hai che da chiedere, a me vengono ottimi, Loris può testimoniare ^^
e anche per il resto, ben volentieri sai che qualsiasi cosa io possa fare per te in proposito, lo faccio molto più che volentieri. Attendo con trepidazione il post orientale, mi segno la ricetta della tua mamma, e spero di vederti questa settimana 🙂
bacio.
per i noodles ti chiederò ben presto 🙂 poi ti scrivo per vederci 🙂
bacio
sei sempre in posti lontani come mondi
e dev’esser fantastico, girare mondi, così
Pensa che proprio oggi ho visto le tue foto su Flickr e mi sono detta “Beato, quanto viaggia” 😀
Eh sì, è bellissimo viaggiare e tornare con profumi, colori, immagini di mondi diversi… il cuore sorride al solo ripensarci.
vuoi dire che ci facciamo entrambi l’effetto tipo erba-del-vicino a vicenda? 🙂
sì, l’erba del vicino è sempre più fotografata 😀
green shots
🙂
anch’io in aereo sono parecchio ‘si dorme’ 🙂 ..e proprio stamane dicevo ad un amico che mi sarebbe piaciuto tornare ad esperimentare in cucina (che si sa.. per i single ci vuole più volontà) 😉
Cara bilancina 🙂 E allora che sia un anno di sperimentazioni ai fornelli ;-)) Anch’io quando vivevo da sola pensavo che per i single ci volesse più volontà, infatti non cucinavo mai… In realtà ora sto scoprendo il piacere di farlo anche per me, per prepararmi il pranzo da portare al lavoro magari… Anche perchè il marito non condivide il mio “periodo verde” (o non condivide “ancora” eheheh!) quindi alcuni esperimenti li preparo per me sola!
bacio baciotto