Ho già detto che amo i teatri piccoli, quelli dove abbracci con lo sguardo gli altri spettatori e ti senti partecipe insieme a loro, quelli dove gli attori si muovono a pochi metri da te, cosicché ne senti quasi il respiro in faccia. Ho già detto che un paio di teatri milanesi sono quelli che più spesso frequento, proprio per
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La donna di un tempo è l’ultimo spettacolo della stagione al Teatro Libero. Una rappresentazione strana, che ad un tratto mi ha ricordato L’ultimo Capodanno dell’umanità di Niccolò Ammaniti. Sarà per il finale fatalista e surreale, dove gli eventi accadono si direbbe in maniera indipendente dalla volontà degli attori (ma non vi anticipo di più, caso mai voleste andare a
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Dunque ieri sera il Don Giovanni al Teatro Libero, con Corrado d’Elia (una certezza) e una attrice che ho trovato bravissima, in un bel monologo sull’impossibilità di capire il comportamento di Don Giovanni, o forse il non voler capire “quell’irrigidirsi dello sguardo”, e il chiedere piuttosto di inventare scuse per il suo comportamento pur di negare la realtà. E infine
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Una nuova puntata di “Recensioni” (e ditelo che non aspettavate altro… ), e ancora una volta si tratta di Beckett! Non un testo teatrale, ma la riduzione teatrale del racconto L’immobile: “Ma bisogna che il discorso si faccia”, in scena al Teatro Out Off. Ancora una volta i temi dell’immobilismo, dell’impossibilità di agire (e forse anche della inutilità o gratuità… )
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Strepitoso. Bravissimi gli attori, divertentissimo il testo teatrale, belle le scenografie e i costumi (una girandola di colori che fa bene agli occhi), e le fantastiche musiche degli Abba…. quale scegliere fra tutte? forse proprio Mamma mia… o Dancing Queen… o The Winner takes it all… Canticchio. Sì dai, canticchio Dancing Queen.
Sono salita di nuovo su quelle scale di rete metallica affacciate sul vuoto, con i giramenti di testa provocati dalle vertigini, e mi sono seduta in quella stessa platea. Emozioni, tante: quelle date dalla rappresentazione teatrale, il Cirano di Corrado d’Elia. Quasi lacrime alla fine… Certo che ne è passata di acqua sotto i ponti…. l’ultima volta che sono stata qui
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Un paio di settimane fa bighellonavo in Mondadori per non ricordo quale ragione … e come sempre quando entro in una libreria ne sono uscita accompagnata da un nuovo libro (di solito in realtà esco accompagnata da un sacchetto pieno di libri: diciamo che nella specifica occasione mi sono contenuta). Il libro in questione è Il libro degli schizzi, Jack
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The Best of Parson Dance: uno spettacolo che ho apprezzato per la sua leggerezza, per il ritmo serrato, oltre che naturalmente per la bravura dei ballerini… un’ora circa di salti in giro per il palco, con coreografie giocose e spensierate, in colori pastello che contribuiscono a conferire sensazioni di levità e di buonumore. Giochi ed effetti di luce molto belli,
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Aspettando Godot, al teatro Out Off: una delle rappresentazioni più belle che io abbia visto negli ultimi tempi (è vero, non ne ho viste molte…), non solo per il testo spettacolare di Beckett ma per l’interpretazione mirabile degli attori. I due clochard Gogo e Didi supremi, e veramente sbalorditiva l’interpretazione di Lucky. Sono rimasta assolutamente impressionata dalla bravura degli interpreti.
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Ieri sera Notre Dame De Paris all’Arcimboldi. Impressioni discordanti. Ovvero: scenografie di grande effetto. Regia mirabile. Orchestrazione dell’insieme riuscita. Ballerini ed acrobati sicuramente bravi… Fin qui tutto ineccepibile, insomma. Quello che non mi ha coinvolto invece sono le musiche di Cocciante (le musiche, ovvero la cosa che di solito viene maggiormente celebrata in questo musical….) e la relativa interpretazione da
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