Sono salita di nuovo su quelle scale di rete metallica affacciate sul vuoto, con i giramenti di testa provocati dalle vertigini, e mi sono seduta in quella stessa platea. Emozioni, tante: quelle date dalla rappresentazione teatrale, il Cirano di Corrado d’Elia. Quasi lacrime alla fine…
Certo che ne è passata di acqua sotto i ponti…. l’ultima volta che sono stata qui è stata una vita fa.
Poi torno a casa e apro Oceano mare, e penso che forse mi manca qualcuno con cui parlare utilizzando lo stesso linguaggio. Ne parlo con me stessa, ma è un parlare sterile. Mi manca qualcuno che mi accompagni nella scoperta dell’arte e della letteratura, e mi manca qualcuno con cui condividere la gioia della scoperta …. qualcuno, ma non necessariamente uno.
Amarcord, amarcord: il mio amarcord odierno si spinge indietro di molti anni, e le lacrime mi salgono davvero agli occhi, per lo struggimento del tempo che passa, mentre sbucano fuori parole che appartengono ad un’altra vita.
Un mio amico tantissimo tempo fa ha parlato di vite umane che si incontrano come bacchette di shangai… si incontrano una volta sola per davvero e poi si allontanano E allora mi chiedo: ma noi, ci siamo mai incontrati? Perchè se così non fosse, potremmo ancora incontrarci. Chissà se è ancora possibile, chissà se c’è ancora tempo, o se il tempo è finito ormai per te e per me.
secondo me la risposta già la sai.. – condivido.. tanto.. chi sa com’è.. forse perchè sono bilancia anch’io.. o forse perchè e punto.. serena serata
ciao yas. sei leggendo il tuo post mi sono visto anchio…ho continuato a fare cio che facevo in passato,cinema,musei,mostre….però nn è uguale…mi manca parlarne con qualcuno…edè molto “sterile” parlarne con me stesso…nn mi basta e nn mi riempie…brava yasmina un bellissimo pensiero…Pier
la maliconia quando avvolge trasporta, lontano, nei ricordi; avanti, nel futuro; ci dondola e a volte ci impedisce di vivere