Archive for the 'vita' Category

Le mie comari

Io non lo so dire quanto è stata bella la serata di ieri. So solo che sono fortunata, perché ho amiche splendide con cui parlare e confrontarsi su qualsiasi argomento, senza giri di parole, senza sottintesi, senza remore di convenienza. Amiche che ti fanno riflettere sulla sterilità di un “non riesco” di fronte al solare incedere del “non riesco ancora”.

Particolari

Tornare in un luogo dove già si è stati consente il lusso di concentrarsi sul particolare. Questo vale per le foto, che da immagini di insieme (quelle che al ritorno classificherai come inutili, perché raramente rendono l’essenza di ciò che hai visto) zoomano sui dettagli. Vale anche per la scelta dei luoghi da visitare: meno mete turistiche e più angoli
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Vendredì

Non ce l’ho fatta, mi ero riproposta di non effettuare altri acquisti di libri prima di essere a quota –60 (60 libri ancora da leggere sullo scaffale…). Ma il 23 Maggio è la giornata nazionale per la promozione della lettura e io mi preparo a festeggiarla degnamente non soltanto parlando di libri, libri, libri, ma anche acquistandone un discreto quantitativo
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Un altro lunedì

Il lunedì è una giornata lunga, prodromo di una settimana intensa. Non solo il lavoro ma anche la lezione serale di danza: ogni lunedì mi vince la stanchezza, vorrei tornare a casa e dormire, dormire senza neppure cenare. Poi però arrivo a lezione, accendo lo stereo, le mie allieve sorridono, mi chiedono spiegazioni, ripetono con entusiasmo i passi e le
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De rerum natura

Poi a me questa faccenda dell’eruzione vulcanica non piace proprio. Non solo perchè già sognavo un bel volo transoceanico fra qualche tempo: no, no, non per questo. E’ questa coltre scura, enorme, che mi inquieta. Poi dicono che da domani mattina riapriranno un po’ di scali, saranno attive un po’ di tratte… ma io non volerei mica tranquilla… D’altra parte
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cambiamenti

Un tempo mi piaceva vivere da sola. A differenza di tante persone che odiano la casa vuota e silenziosa, io ho sempre trovato nella solitudine una certa soddisfazione. Qualcosa però dev’essere cambiato in me, e non di poco, se il silenzio mi viene a noia.

Neve

Scrivo, cancello. Ho letto un libro durante questi giorni in montagna: Il peso della farfalla. Ho letto di camosci e mi hanno parlato di zampe di camosci. Mi hanno portato davanti ai monti di Fanes e ho letto della visita ad un albero nato sulle rocce delle Tofane. Sorrido, è stato come entrare ed uscire dal libro. Comunque giorni di
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Spizzichi di cronaca

Così ieri sera abbiamo debuttato a porte aperte, lezione di teatro al cospetto di un (non troppo folto) pubblico che ha assistito alle nostre improvvisazioni sui dove e sui chi. La prima improvvisazione si è svolta in uno studio medico e ne sono stata spettatrice, sorridendo per come i miei compagni hanno riprodotto dettagliatamente l’ambiente e per come hanno vissuto
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La flaneuse flamboyante

Milano è un grande videogioco, allucinazioni vi spuntano come funghi e non mi vedono, con i loro occhi grigiastri e la consistenza di una bolla di fumo. Soltanto io le raccolgo, con dita di velluto, per custodirle dietro palpebre di vetro. Il sole tenero e accogliente guida un girotondo verso il parco Lambro: che fosse così vicino, non mi ero
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Banalità o meno

Al pari della bellezza, la banalità sta’ negli occhi di chi guarda. E talvolta è bello fare la spesa, rientrare a casa, e stirare una pila di camicie. Le tue. Ora ho i capelli rossi e mi piacciono tanto. Sorrido perché sono sempre io, e sgranocchio cioccolatini.