Archive for the 'laboratorio di scrittura' Category

Stazioni

Ci siamo incontrati in una stazione, una delle tante, forse solo un poco più spoglia. Venivamo da paesi diversi, ognuno con il proprio bagaglio a tracolla e una fila di fermate come spilli nel cuore. Avevi occhi inquieti, di quelli che scavano l’oggi per estrarre dal mallo il domani, il sorriso come una passata di vernice su pensieri insondabili. Io
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Tutta mia la città

Mi chiedo se sempre verrà il solleone accompagnato da nausea mista ad afa, se questo sole secca le vene. L’ipod suona Tutta mia la città e nell’interpretazione di Giuliano Palma riconosco le note che cantava mia mamma tanti anni fa. Le strade davvero deserte sono parole che placano lo stomaco. Me le immagino come figurine di un luglio che non
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La flaneuse flamboyante

Milano è un grande videogioco, allucinazioni vi spuntano come funghi e non mi vedono, con i loro occhi grigiastri e la consistenza di una bolla di fumo. Soltanto io le raccolgo, con dita di velluto, per custodirle dietro palpebre di vetro. Il sole tenero e accogliente guida un girotondo verso il parco Lambro: che fosse così vicino, non mi ero
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Leggere, leggermente

Cerchiamo nei libri: risposta a domande incerte, soluzione ad enigmi vissuti. Da altri. Consolazione, in fondo: conforto. Comunione, partecipazione. La certezza di non essere solo, solo ad avere sofferto. Motivazione, modulata spiegazione. Senso. Le parole non sono senso, non hanno senso. Insensibili. Il senso di chi legge: non troviamo nella pagina scritta ciò che non troviamo nelle nostre pagine. Mi
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Vedi, è giorno

Vedi, è giorno. Ho raccolto i miei panni, steso i silenzi, piegato le tue parole allo spazio costretto di un lungo rifiuto, i fiori di riso sepolti da un pezzo. E’ questa nebbia di luce come linea di ponte che oscilla sospeso, proteso fra me e le tue ombre: l’attraversano giorni che non hanno presente se non nella mente. (sussurro)
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La luna delle cose

C’è un tempo per tutte le cose. Penso ci fu un tempo anche per noi, e lo usammo come meglio credemmo. Ora la luna è moneta d’argento con cui pago alla Vecchia i miei sonni stridenti e lei mi rammenta che non è più il momento di frasi smozzicate, sussurrate al buio di un lampione insolente. Allora, la notte era
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Le giornate grigie

Lo scorso Aprile pareva cominciare il periodo più bello dell’anno: le giornate primaverili, il primo tepore del sole sulla pelle, i week end al mare e i viaggi da preparare… dinnanzi a me si allungavano sei mesi meravigliosi. Poi Settembre è passato, Ottobre è scivolato veloce portandosi via il mio compleanno e lasciando il posto a giornate grigie che mi
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Semafori

Stamattina ho svoltato: solita svolta su quotidiana strada, ordinario seguito in colonna d’auto. Lo sguardo precipita sul grigio di una fascia di lana, prima di incontrare una fronte e riconoscerla come tua. Tu in sella ad un cavallo zoppo, redini colorate conosciute un giorno, imbrigli i riccioli della fantasia. Assorto, guardavi il semaforo sull’altro lato della strada, mentre io guardavo
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Un altro giro di danza

Una tazza di latte e miele, zuppa di biscotti, un giorno mi riporterà queste sere tirate tardi a leggere e a sfiorare la tastiera di un pc per trarne note che sbocciano a fior di labbra. Se vizi sono quelle cose a cui non sappiamo rinunciare, questi sono i miei peggiori, i più pervicaci. L’ultimo Lagaccio di questa sera ha
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Avrei pagato le stelle

Avrei pagato le stelle a dirmi nel respiro denso della notte che di giocolieri tristi che fummo non v’era gioco, mentre palleggiavamo i giorni su un orizzonte ricurvo pronto a chiudersi rapido sui nostri ieri imperfetti. Ora non sono più cielo se le stelle non hanno parole che sappiano tessere reti su storie finite. Solo il silenzio è risposta consona
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