di Raymond Queneau Nei giorni a Praga mi ha tenuto compagnia Zazie nel metro, un libro che si legge velocemente per il susseguirsi di avvenimenti e colpi di scena e per il divertimento che deriva non soltanto dalla vicenda ma soprattutto dalla straordinaria maestria di Queneau di giocare con il linguaggio. L’esplorazione delle possibilità linguistiche di significati e significanti (doppi
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di Raymond Queneau Con un incipit quasi leggendario (Il venticinque settembre milleduecentosessantaquattro, sul far del giorno, il Duca d’Auge sali in cima al torrione del suo castello per considerare un momentino la situazione storica. La trovò poco chiara.) Queneau ci proietta in un tempo storico e al contempo onirico, da dove origina il romanzo I fiori blu. Il duca d’Auge,
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Leggo molto, ultimamente. Leggo molto e scrivo poco, anomala equazione. Che per scrivere è necessario avere concetti e opinioni chiare in testa (o forse le idee si schiariscono oggettivandole?) e non è cosa da poco. E poi leggo libri che non si prestano facilmente alla recensione, per lo meno da parte mia… Mi sono immersa nella Francia della prima metà
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Questo blog sta prendendo un andazzo troppo serioso, non va bene affatto… Perciò ve lo dico: domani sera vado a fare shopping. E magari anche aperitivo con le amiche. Intanto sto leggendo La domenica della vita, di quel genio di Queneau… peccato solo non avere il testo a fronte, i giochi linguistici si perdono un po’ nella traduzione, temo. L’altro
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