Pulizia mentale è il mio viaggio all’interno di me stessa. Un viaggio preceduto da grandi preparativi: ma a differenza dei tradizionali, dove si stipano di cose inutili le valigie da portarsi appresso, questo viaggio comincia proprio dall’abbandono dei bagagli, dei bauli, delle zavorre ogni tipo. Decostruzione finalizzata alla ricostruzione. Per questo “pulizia mentale”, ovvero rimozione di tutte le cose superflue e dannose per far posto a quelle positive e costruttive.
Special tribute a chi mi ha aiutato a preparare questo viaggio, ovvero: la mia amica Bibi (cui devo anche l’espressione “pulizia mentale”), il libro di Jung L’uomo e i suoi simboli (il libro giusto nel momento giusto), e un’altra persona che indirettamente mi ha portato a riflettere su alcuni aspetti del mio carattere che altro non sono che catene e impedimenti alla piena realizzazione di sè stessi.
All’improvviso, da quando ho sentito dove devo andare, nella sola giornata di oggi mi sono capitate solo cose belle e positive… sarà che le cose belle capitano a chi le sa vedere? Per non parlare della ondata di felicità del tutto immotivata e benefica… Sì, dopo tanta fatica questo viaggio sembra iniziare sotto ottimi auspici… Sono sicura che un’altra salita mi aspetta dietro l’angolo, ma nel frattempo mi godo questo ingresso in discesa!
E allora via con le cose su cui devo lavorare:
1. bestia nera, l’orgoglio… che mi impedisce di essere me stessa
2. l’eterno pensare al passato…. che poi il passato è passato, e quello che conta è il presente, quindi meglio concentrarsi a viverlo prima che scivoli via…
3. l’errata proiezione, ovvero il cercare di comprendere gli altri secondo i miei schemi mentali …. come se tutti pensassimo e provassimo le medesime cose al medesimo modo…
La conquista più bella oggi è forse questa: il non colpevolizzarmi troppo. E’ vero, sono stata destabilizzata e instabile e destabilizzante… ma credo che attraversando un periodo di caos interiore non avrei potuto essere diversamente, o forse se lo fossi stata non sarei arrivata qui… e quindi in fin dei conti va bene anche la destabilizzazione.
Sarà per tutta questa serenità e autoconsapevolezza che Osho oggi mi ha regalato una splendida carta: Nessuna cosa, che posto qui sotto:
All’inizio è la natura, alla fine è la natura, perché dunque fare tanto chiasso nel mezzo? Perché preoccuparsi tanto, essere così ansiosi, così ambiziosi, nel mezzo; perché creare tanta disperazione? L’intero viaggio va dal nulla al nulla.
Osho Take it Easy, Volume 1 Chapter 5
Allora benvenuta, e in bocca al lupo!
benvenuta
Uh grazie come siete gentili!! Tornate a trovarmi, adesso mi faccio un giretto da voi 🙂
ciao cara
un saluto…:)
missclod 🙂
quindi adesso devo chiamarti Spik & Span???
bacio 🙂
Bibi
ti auguro di vivere al meglio questo viaggio… 🙂
grazie dolcedgiorno 🙂
Bello ritrovarsi fra le righe di altri.
Il mio ‘viaggio’ è cominciato qualche anno fa.
Non è facile, ma l’abbandono delle proprie ‘premesse implicite’ (o schemi mentali) è davvero il primo passo…
percorso arduo, ma la voglia di mettersi in discussione per smontarsi e ‘rimontarsi’…pezzo dopo pezzo…scrollandosi di dosso zavorre pesanti…è la carta giusta da giocare.
Buon viaggio 🙂
st3lly_d
ciao, ho letto l’ultimo post che richiamava al primo, decisamente interessante