Milano nebbiolina. Attraverso piazza Einaudi, le sagome dei cantieri si smarriscono in atmosfera sospesa, i palazzi tendono le loro cime golose tuffandosi in una festa di zucchero filato.
La nebbia, mi piace. I contorni delle cose si sfumano, si sfilacciano nell’indefinito: che è come dire si protendono verso l’infinito. Tutto sembra possibile, la realtà perde i suoi confini, diventa plasmabile, flessibile, mutabile. La nebbia confonde sogno e realtà, e in questa mattina onirica la mia vita non ha limiti.
P.S. Questo post è stato scritto in auto. Non su un taccuino, non su un palmare, ma sul pc portatile acceso appositamente. Forse sono davvero svitata.
Non sei svitata…poco!!!
Se ti fermava la polizia cosa dicevi: “Io sapevo che era vietato parlare al cellulare, mica usare il portatile”
hihi ma no martiii… ero ferma 🙂 mi sono fermata per scrivere!!! OK OK nessun problema con la polizia stradale… forse qualche problemino con la neuro 😀
ma non sei svitata totalmente se non ti colleghi a internet con la connessione del cellulare e posti il post via bluetooth 😛
“utente anonimo” … ahahahah hai ragione… come dire…. alla follia non c’è mai limite 🙂
ciao yasmina.il post è molto bello (come sempre) sai scivere al pc con la nebbia penso che ti toglierebbero circa 75 punti sulla patente!!!ma che importa l’importante è provare le sensazioni che hai descritto…un saluto…Pier