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Avrei pagato le stelle

Avrei pagato le stelle a dirmi
nel respiro denso della notte
che di giocolieri tristi che fummo
non v’era gioco,
mentre palleggiavamo i giorni
su un orizzonte ricurvo
pronto a chiudersi rapido
sui nostri ieri imperfetti.

Ora non sono più cielo
se le stelle non hanno parole
che sappiano tessere reti
su storie finite.
Solo il silenzio è risposta
consona a domande mute
quando la falce del tempo miete
una messe di sogni essicati.

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7 Responses to “Avrei pagato le stelle”

  1. Ho sempre molta paura quando leggo delle poesie. Perché la poesia è difficile e facile al tempo stesso (andare a capo è facile, creare un’armonia è difficile, cadere nel retorico è facile, emozionare è difficile), e il risultato può essere sconfortante. Questa poesia mi ha colpito. Perché è molto bella davvero.
    V

  2. alessandra says:

    Mi fa piacere perchè da un po’ che non ero contenta di quel che scrivevo, poi ieri ho scritto questa e finalmente mi è sembrato che fosse qualcosa che poteva essere postato…
    Anche se l’ultima quartina non mi convince e la dovrò riscrivere, prima o poi…
    bacio

  3. Bellissima poesia. Ho letto i tuoi post arretrati! Scusa ma credevo fossi ancora in Giappone.

    A presto
    Daniele

  4. alessandra says:

    Ciao Dani, sono tornata ma sono stata poco presente online, anch’io ho parecchi arretrati 😉
    a presto!

  5. hound says:

    si pagano le stelle per non essere più soli.
    per essere satelliti al centro di un altro universo.

  6. alessandra says:

    Hound, come al solito m’inchino alle tue parole, e perdo le mie.

  7. hound says:

    no no no. non perderle. regalacele, piuttosto.

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