Vedi, è giorno.
Ho raccolto i miei panni,
steso i silenzi, piegato
le tue parole
allo spazio costretto
di un lungo rifiuto,
i fiori di riso
sepolti da un pezzo.
E’ questa nebbia di luce
come linea di ponte
che oscilla sospeso,
proteso fra me e le tue ombre:
l’attraversano giorni
che non hanno presente
se non nella mente.
(sussurro)
Vedi: è giorno.
E questo piccolo piccolo sole
non è grande abbastanza
per tergere nel cielo
il profilo dei sogni
se mera questione
di consistenza rimane
il confine del vero.
Così ho stirato
le labbra di festa
per attingere la vita
e chiedere pioggia
di stelle lucenti
che lavasse la notte
e tutte le figlie.
Vedi.
(sussurri)
E’ giorno.
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