Il titolo mi aveva ricordato la leggendaria storia di Zenobia, regina di Palmyra, di cui avevo sentito parlare quando eravamo in Siria. A tal proposito non posso non aprire un inciso per ricordare una località oggi tristemente funestata dagli attacchi delle truppe siriane, e che meriterebbe invece di essere ricordata soltanto per la magia del luogo. Io ho avuto la fortuna di trascorrervi il 31 dicembre 2009, e non dimenticherò mai lo spettacolo delle rovine romane dorate dal riflesso della luna piena. Il ricordo dei luoghi che ho visitato e dei bei giorni passati lì rende le notizie che vengono dalla Siria più vivide e più dolorose.
Chiudendo il triste inciso e ritornando al tema del post, il musical Priscilla non ha ovviamente nulla a che vedere con antiche regine, quanto piuttosto racconta di moderne Drag Queen. La trama probabilmente è nota ai più, dal momento che lo spettacolo si rifà ad un film del 1994. A me non era nota… ma diciamo che la trama non è quello che più colpisce in un musical! La storia inizia a Sydney, dove Anthony si esibisce come drag queen con il nome d’arte di Mitzie. Anthony è sposato e ha un bimbo (Benjamin), che vive con la madre nel cuore dell’Australia, ad Alice Springs. Il bimbo non ha mai visto il padre e il suo più grande desiderio è conoscerlo: così Anthony vince le resistenze e le paure (come presentarsi al figlio?), e decide di partire per l’outback. Non avendo soldi per il biglietto aereo, convince altre due drag queen ad affittare con lui una corriera (la famosa “Priscilla” del titolo) e a dirigersi ad Alice Springs, con la prospettiva di un interessante ingaggio presso il Casinò locale.
Inizia così il viaggio delle tre coloratissime drag queen attraverso un territorio desertico, ravvivato solo da minuscoli e tranquilli paesini che accolgono con stupore e diffidenza il loro passaggio. Oltre al contrasto con l’outback e alle disavventure con la corriera, la strada è animata dai continui battibecchi fra i due compagni di viaggio di Anthony, Ralph “Bernadette” e Adam “Felicia”. Il tutto innesca continue situazioni comiche e battute (alcune abbastanza prevedibili ma altre assolutamente geniali), ma soprattutto è occasione di numerose coreografie in cui le tre drag queen (e il corpo di ballo) si esibiscono con costumi incredibili: dal pantalone-trampolo al vestito composto da infradito, dalle gonne a forma di cupcake a fantastici indumenti piumati… I costumi sono sicuramente una delle cose che più mi ha colpito: detto così potrebbe sembrare indice di spettacolo mediocre, invece l’affermazione è dovuta al fatto che i costumi di questo spettacolo sono davvero geniali. Ottime anche le esecuzioni canore di brani noti e l’orchestra che al Ciak suona a vista dietro una parete di vetro.
La verve dei personaggi, i colori sgargianti, le coreografie e i brani musicali rendono lo spettacolo una esplosione di energia contagiosa. Unica piccola pecca a tratti la recitazione, che come di norma nei musical italiani in alcuni momenti è piatta… ma ciò non toglie che Priscilla sia uno spettacolo da vedere (possibilmente nelle prime file) e magari anche da rivedere!
Beh, la recensione invoglia assolutamente a correre a vedere questo Musical! Io adoro i Musical!
Ciao carissima!! 😀
…io chissà perchè ho idea che non ne sei uscita così entusiasta però.
ma io mi faccio strane idee ultimamente, nè 🙂
Ciao ho appena scoperto il tuo blog, complimenti ^_^ Di Priscilla adoro il film, il musical non ho potuto vederlo…inverità i musical in genere non mi piacciono…ma credo che per questo potrei fare tranquillamente un’eccezione 🙂
@ Cesca: Grazie 🙂
Io non ho visto il film, ma mi hanno detto che il musical lo segue piuttosto fedelmente…. ora io dovrò vedere il film, e tu dovrai vedere il musical ;-))
grazie della visita!