Home » Due giorni a Lisbona

Due giorni a Lisbona

Lisbona, funicolareLisbona è una piccola città, un gioiello che si lascia visitare in un paio di giorni, anche se poi volentieri prolungheresti il soggiorno… Dovendo fare i conti con il tempo a disposizione, noi l’abbiamo attraversata in un week end, dal venerdì sera alla domenica sera, poco ma abbastanza per coglierne il profumo e la malinconia.

Malinconia è sicuramente una parola che ben si addice a Lisbona, antica signora con un occhio rivolto ad un passato glorioso di naviganti e conquistatori del mondo, e l’altro occhio rivolto ad un presente più dimesso, ancorché dignitoso.

Lisbona si affaccia sull’acqua, ma è un’acqua poco salata: l’acqua del Tago che sfocia nell’oceano poco distante, così che non sai dire se è fiume o mare quello che hai davanti. Lisbona è un susseguirsi di colline, che separano quartieri e regalano dall’alto romantiche vedute. Lisbona sono le note del fado che risuona nei vicoli intorno al Castello, è il profumo dei pasteis de nata (i tipici pasticcini di sfoglia ripieni di crema), è lo sferragliare dei tram e delle funicolari che si inerpicano sulle ripide salite.

E’ una città dall’architettura stratificata, da epoche medievali alla tardo ottocentesca Avenida da Liberdade: e lì, sul finire di quel secolo e a cavallo con il Novecento, il tempo senza essersi arrestato, congelando le vie e le piazze nella loro atmosfera di tempo passato.

Le piazze sono le vere protagoniste di Lisbona: il bellissimo Rossio (Praca Dom Pedro IV) con il pavimento a mosaico bianco e nero che compone delle onde tali e quali quelle vedute a Macao (com’è strano che i marciapiedi di Lisbona immediatamente mi abbiano ricordato l’ex colonia portoghese ora tornata alla Cina!); Praca de Figueira che sembra quasi essere un tutt’uno, confondersi e immettersi nel Rossio; Praca do Comercio, anche nota come Terreiro do Paco, affacciata sul Tago. E’ proprio quest’ultima a riassumere la parabola di Lisbona dagli antichi fasti ai giorni nostri: percorrendo l’enorme piazza deserta, circondata su tre lati da maestosi edifici e aperta sul quarto lato ad accogliere gli antichi naviganti, sembra di attraversare una città fantasma. Ma poi, girandosi con le spalle al fiume, sulla riva verde di alghe, sorprende il fasto e l’imponenza che colse e stupì nei secoli scorsi tanti mercanti e ambasciatori.

Avenida da Liberdade, che corre verso nord partendo da Praca do Commercio e dall’attigua Rua Augusta, è come l’elegante spartiacque di due mondi popolari aggrappati alle colline: da un lato il Bairro Alto, quartiere di strade strette e case bianche, e dall’altro l’Alfama, la patria del fado, che digrada dal Castello verso il fiume. Nelle viuzze dei due quartieri, i panni stesi ad asciugare si alternano con le ghirlande colorate che preparano la festa di Sant’Antonio (celebrata il 12 e 13 agosto, l’abbiamo mancata di poco ma abbiamo potuto vederne i preparativi).

Più oltre lungo il fiume c’è l’antica Belem, nota per la bellissima torre, come un ghirigoro circondato dall’acqua, e forse altrettanto nota per i pasteis, con la loro storica bottega che ancor oggi propone deliziosi pasticcini alla crema oltre a diversi spuntini. Accanto c’è il Monastero di San Girolamo, che purtroppo non abbiamo avuto modo di visitare in quanto chiuso per una celebrazione.

Non posso non terminare con una nota sulla cucina portoghese, ricca di sapori del mare: il delizioso bacalao (baccalà mantecato con patate) e i gamberi proposti in diverse maniere (ma i più gustosi probabilmente rimangono quelli in tegamino, con olio e aglio).

Lisbona per tanto mi ricorda l’Italia, con il suo passato glorioso e il suo presente di quotidiani conti; ma la gentilezza e la compostezza dei portoghesi danno alla città un tono diverso, un’atmosfera più contenuta e misurata, che il fado ben sintetizza e accompagna disperdendo nell’aria le sue languide note.

Inezie simili:

One Response to “Due giorni a Lisbona”

  1. Titti says:

    Leggendo i tuoi post di viaggi mi rendo conto di quanto il mondo sia bello e di quanto sia immenso. Vorrei vivere fino a 300 anni….(ma senza pannolone e senza badante) 😀

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.