Archive for the 'frammenti' Category

Le giornate grigie

Lo scorso Aprile pareva cominciare il periodo più bello dell’anno: le giornate primaverili, il primo tepore del sole sulla pelle, i week end al mare e i viaggi da preparare… dinnanzi a me si allungavano sei mesi meravigliosi. Poi Settembre è passato, Ottobre è scivolato veloce portandosi via il mio compleanno e lasciando il posto a giornate grigie che mi
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Juzu

In Giappone ho comprato un bracciale che da allora non smetto di portare: è un rosario buddhista, 108 grani che rappresentano ciascuno un desiderio. Quando ne ho spiegato il significato a mia madre, ha commentato: “Ah, così tutti i desideri si esaudiscono”. Io: “No, così tutti i desideri si annullano”. Non ne ha compreso molto bene il senso. Diciamo anzi
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Un altro giro di danza

Una tazza di latte e miele, zuppa di biscotti, un giorno mi riporterà queste sere tirate tardi a leggere e a sfiorare la tastiera di un pc per trarne note che sbocciano a fior di labbra. Se vizi sono quelle cose a cui non sappiamo rinunciare, questi sono i miei peggiori, i più pervicaci. L’ultimo Lagaccio di questa sera ha
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I-pre-testi

Ieri sera ho terminato di leggere Il giocatore invisibile. Chiudo gli occhi sullo sguardo del Professore che commisera sé stesso nell’altro, in testa il pensiero che a lasciare non è chi effettivamente lascia, ma chi viene lasciato. Ci proiettiamo, costantemente. Proiettiamo le nostre aspettative, i nostri desideri, e in definitiva noi stessi. Vediamo coincidenze, scopriamo analogie: proiezioni, che ci fanno
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Di invisibili giochi

Poi inizio a leggere Il giocatore invisibile di Pontiggia, e trovo la scena del Professore che passa la lettera denigratoria all’epidiascopio nel tentativo di individuarne l’autore, analizzando l’utilizzo di questo o quel termine. Quando si dice le coincidenze. Che pure andando avanti a leggere trovo anche questa preziosa frase: Reticenza e silenzio a volte dicono di più che le parole.
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Novilunio di settembre

Capita che io non riconosca un volto o una voce o un profumo, ma difficilmente sbaglio nel riconoscere un modo di esprimersi e di scrivere. Si potrebbe dire che riconosco le persone dalle loro parole, da quei sostantivi, aggettivi, avverbi e verbi che usano. Perché tutti noi ne usiamo alcuni con una ricorrenza che diventa la nostra cifra espressiva, per
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Illuminazioni

Poi ho capito che non c’era niente da capire. Lampeggiano le parole quando dischiudono verità che dormivano in noi.

Lune d’agosto

Ieri sera, l’Aurelia un nastro nero tirato da un capo e all’altro della Liguria. La luna bianca, splendente nell’aria tersa, versa bagliori d’argento su un mare che s’abbraccia al buio. Quante volte ho percorso questa strada, nei tempi sospinti col piede sull’acceleratore, quando il futuro non era che una domanda! Parole e gesti lampeggiano, intermittenze schiudono veloci spiragli sul mistero
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ritorni

Dunque eccomi qui, e non so da che parte iniziare. L’unica cosa che è ripresa davvero è il lavoro. Per il resto sono ancora un po’ sospesa, l’orologio segna l’ora di Tokyo e il mio cuore un po’ di mal d’Oriente.

Japan!

Manca poco ormai: fra un paio di giorni sarò in volo, destinazione Osaka, per spostarmi subito dopo a Kyoto, dove inizierà la mia avventura giapponese. Sono giorni di preparativi, forse più psicologici che materiali (dal momento che i – spero limitati – bagagli li assemblerò domani). Sono giorni afosi, ma probabilmente non quanto quelli che mi aspettano a destinazione: venerdì,
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