Fatiche di giugno

In una giornata più autunnale che estiva (a dispetto del calendario) si è consumata la fatica culminante l’anno di danza: il famigerato saggio di fine anno. Sono sempre un po’ scontenta alla fine, devo ancora trovare la chiave che mi consenta di ballare come durante le prove… Comunque stasera e martedì replicheremo Eklectika… e poi davvero fino a settembre sarà
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Le mie comari

Io non lo so dire quanto è stata bella la serata di ieri. So solo che sono fortunata, perché ho amiche splendide con cui parlare e confrontarsi su qualsiasi argomento, senza giri di parole, senza sottintesi, senza remore di convenienza. Amiche che ti fanno riflettere sulla sterilità di un “non riesco” di fronte al solare incedere del “non riesco ancora”.

All that Jazz

Avevo fretta un tempo. Fretta di arrivare, non so ben dove. Per questo non amavo il jazz, al punto da considerarlo persino noioso. Invece è semplicemente presente: non corre avanti e non si imbambola nella contemplazione del passato. Il jazz si gode il momento, nella pienezza di una improvvisazione di sax. Forse è questione di età o di maturità. Forse
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Keep it wild!

Si programmano molte cose, ma spesso le più belle giungono inaspettate. Come scoperte inattese di un girovagare all’interno di un perimetro grossolanamente definito. Andiamo a Chelsea per un giro delle gallerie d’arte, e subito notiamo una sopraelevata accessibile a piedi. E’ una vecchia rotaia trasformata in passeggiata in mezzo al verde. E per verde non si intendono aiuole ordinate, ma
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Particolari

Tornare in un luogo dove già si è stati consente il lusso di concentrarsi sul particolare. Questo vale per le foto, che da immagini di insieme (quelle che al ritorno classificherai come inutili, perché raramente rendono l’essenza di ciò che hai visto) zoomano sui dettagli. Vale anche per la scelta dei luoghi da visitare: meno mete turistiche e più angoli
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Un volo tranquillo

Signori e signore, c’è una bomba sull’aereo. Comincia così il nostro volo da Milano per Roma, dove dovremo prendere la coincidenza per New York. Un uomo dai connotati arabi seduto nell’ultima fila urla queste parole e viene immediatamente zittito dai due uomini che ha a fianco. Quello seduto dalla parte del corridoio, visibile dalla mia posizione poche file più avanti,
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New York New York

E questa volta ho un buon motivo per assentarmi un po’…

I fiori blu

 di Raymond Queneau Con un incipit quasi leggendario (Il venticinque settembre milleduecentosessantaquattro, sul far del giorno, il Duca d’Auge sali in cima al torrione del suo castello per considerare un momentino la situazione storica. La trovò poco chiara.) Queneau ci proietta in un tempo storico e al contempo onirico, da dove origina il romanzo I fiori blu. Il duca d’Auge,
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Domenica a teatro

La domenica sera è perfetta per andare a teatro. Peccato che il più delle volte lo spettacolo serale la domenica venga soppiantato dal pomeridiano, il che secondo me è meno ideale. Invece stasera era di scena al Libero Coppia aperta, quasi spalancata, commedia molto, molto divertente di Dario Fo e Franca Rame. Anzi, a rigor di termini, più farsa che
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Vendredì

Non ce l’ho fatta, mi ero riproposta di non effettuare altri acquisti di libri prima di essere a quota –60 (60 libri ancora da leggere sullo scaffale…). Ma il 23 Maggio è la giornata nazionale per la promozione della lettura e io mi preparo a festeggiarla degnamente non soltanto parlando di libri, libri, libri, ma anche acquistandone un discreto quantitativo
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