Saranno mie, le tue
[paure]
fra premure di baci
sopiti.
Ti sfioro.
Ho sete
della tua vita:
vampiro d’amore,
per manto
di nota incoscienza.
Premuto
contro di me, il tuo
[destino]
disegno di sanguigna
con colore di passato
nell’odore del mattino.
I fiori del gelsomino
sono apparsi
su tenui rami
spezzati.
Sciogli fra le mie
braccia
la pazienza: vivi
[l’augurio più bello]
senza cautele.
Paure come fili
tengono imprigionati
i nostri giorni,
sottili e fragili:
preservali
preservali
dall’oblio.
Quello che ricordiamo
sono i nostri occhi
che si mangiano
fra labbra appassite.
Fino a quando
le tue paure
diverranno liquore,
veleno lenitivo
della mia anima.
Scioglile, fra le mie braccia,
fra le mie mani,
stillanti su di me
come pioggia primaverile:
lasciale cadere.
Lasciale,
rarefarsi nelle mie
mentre mi tieni,
[ferma]
fra le tue.
…si sposa fin troppo bene con il mio attuale s. d’a. ..che storia la vita.. dolcenotte..monia
eh monia, ma mica per altro siamo bilancine… 😉
già già la vita è curiosa nè …
ciao yas.bravissima è stupenda la tua poesia…Pier