Devo tenerlo a mente: mai ridursi all’ultimo giorno per visitare una mostra. Se poi la mostra in questione è di un certo rilievo, come quella dedicata al Futurismo nell’anno del centenario, forse davvero attendere il giorno di chiusura è stata una scelta sbagliata.
Comunque meglio tardi che mai, e così fra frotte di gente ho gustato anch’io questa esposizione di opere che mi hanno nuovamente portato a riflettere sulla luce e la percezione della realtà attraverso di essa (vedi Riflessioni post mostra Seurat e impressionisti). I futuristi cercano di trascendere la materia (e la sua inerzia, potremmo aggiungere) attraverso la luce e il movimento.
Luce per me è una parola chiave. Al tempo in cui vidi la mostra su Balla, e nulla sapevo allora dell’influenza divisionista sul futurismo, la cosa che più mi colpì fu proprio l’utilizzo della luce. Ma questa volta è il tratto di Boccioni a rimanermi più impresso, rotto e frammentato e contaminato dall’influsso cubista.
Ci sono parole per me molto evocative: fra queste, ve ne sono alcune che ho letto durante la mostra: contaminazioni – fecondare – furioso. Lessico futurista, direi.
Futur-Balla. Sorrido. Che matacchioni questi futuristi….
Week end di votazioni. Pare che l’affluenza alle urne sia stata molto bassa, spero più per deliberata presa di posizione che per menefreghismo.
giorno yas :o) ..ho letto anche l’altro post.. sorrido.. – è ciò che vedi, non ciò che sta la.. – o qualcosa via per la ;o) buon inizio.. beso
I miei complimenti per la sobria recensione della mostra; quanto ai dati sul voto e sull’affluenza credo che non sia menefreghismo ma presa d’atto che non si hanno vere soluzioni di voto.
Un bacio :-)))
Daniele il Rockpoeta