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Esperimenti bio: torta salata ai porri

La consegna di ortaggi bio di settimana scorsa prevedeva i porri, o meglio: gli sconosciuti porri.

Dopo aver impiegato circa 10 minuti pensando al nome del vegetale (li ho già visti al supermercato…. ma cosa sono?) e aver beneficiato di una illuminazione improvvisa (ah sì! sono porri!) ho associato al nome un sapore, che non riuscivo a collegare invece al solo aspetto . Rimaneva da capire come utilizzarlo in cucina. Dove mai mi era capitato di gustare il porro? Soltanto due piatti mi sono venuti in mente: la farinata cucinata dalla mamma e le quiche mangiate in Alsazia. Così ho pensato ad un tortino salato di porri.

Il passo successivo è stato andare a fare la spesa non al solito supermercato, ma ad un piccolo supermercato bio vicino a casa, miracolosamente aperto oggi, nonostante il giorno festivo. Lì ho acquistato uova bio e pasta sfoglia bio (che ha avuto una resa incredibilmente migliore delle solite paste sfoglia che si trovano comunemente al banco frigo).

Tornata a casa, ho imbastito il mio tortino. Ho lavato due porri (se non amate particolarmente il gusto abbastanza intenso del porro, meglio usarne uno solo), tolto la parte più verde e li ho affettati a lamelle abbastanza sottili (lamelle? mah, il mio lessico di cucina scarseggia… comunque, intendo piccoli dischi sottili).

Ho inoltre lessato per 10 minuti un cespo di bietole in acqua salata. Una volta terminata la cottura delle bietole, le ho lasciate raffreddare e le ho strizzate.

Ho messo sul fuoco una padella unta d’olio, ho fatto dorare i porri e – quando sono stati dorati – ho aggiunto le bietole strizzate  e ho mescolato il tutto insaporendo con un po’ di sale. Spento il fuoco e lasciato riposare qualche minuto.

Nel frattempo ho scaldato il forno a 200 gradi, disposto la pasta sfoglia in una teglia rotonda (tenendo sotto la carta da forno, senza quindi imburrare la teglia), ho sbattuto due uova con un pizzico di sale, aggiunto una manciata abbondante di parmigiano grattugiato ed infine aggiunto le verdure saltate in padella. Mescolato il tutto e disposto sopra la pasta sfoglia. Ho ripiegato i bordi e infornato il tortino, lasciandolo cuocere per mezz’ora. Dopo mezz’ora la pasta sfoglia aveva assunto un bel colore bruno: ho spento il forno e lasciato ancora pochi minuti a riposare.

Il tortino si è rivelato buonissimo, lo abbiamo divorato! E’ stata la cena mia e del marito (che mangiamo per 4), domani sapremo anche il tasso di digeribilità…

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16 Responses to “Esperimenti bio: torta salata ai porri”

  1. baskerville says:

    nella farinata, però, ci vanno i cipollotti. mica i porri 🙂

  2. Alessandro says:

    Umm… le “lamelle” sono quelle dei funghi… intendevi “rondelle”, credo 🙂
    Cmq in realtà non mi risulta che ci vada ne porro ne cipollotto nella farinata… Farina di ceci, sale, pepe, olio… ci si aggiunge spesso stracchino, o pesto, a fine cottura, ma coi porri non l’ho mai assaggiata… almeno in Liguria… non so se da voi a Imperia la tradizione è diversa!

  3. alessandra says:

    La mia mamma mette i porri nella farinata… ne sono sicura (cioè, quasi sicura…. che siano solo cipollotti?)
    E poi non vorrete mica smontare il mio entusiasmo per questa vena gastronomico-creativa che improvvisamente si è ridestata dopo anni di capresi e insalate con tonno??? 🙂

  4. alessandra says:

    p.s. Ale…. stracchino o pesto nella farinata??? ussignur ti dobbiamo portare in liguria, mi sa che la vera farinata non l’hai mai assaggiata 🙂

  5. Bibi says:

    ecco, allenati, che la prossima cena che mi fai sennò mi tocca mangiare solo un cespo di insalata visto il mio ulteriore passaggio 🙂
    giogia mi mancate tutte uff 🙁

  6. alessandra says:

    anche voi mi mancate, e la prossima cena sarà presto e sarà vegana, ho già qualche idea in proposito… magari qualche piatto vegetariano al resto della truppa lo propongo, se no i mariti finiscono con il mangiar fuori…. (beh, sarebbe un’idea…)

    e cmq la torta di verdure la posso fare con la pasta sfoglia vegan, e il ripieno di verdure e tofu ma …… cosa uso per “impastare” al pari dell’uovo sbattuto?

    baciuz :*

  7. baskerville says:

    STRACCHINO o PESTO????? ahhhh…

    “Farinata con cipolotti
    La farinata con cipollotti è una variante diffusa nelle zone del ponente genovese e nella provincia di Imperia, soprattutto ad Oneglia. La preparazione prevede che prima di infornare si ricopra la superficie della farinata con sottili fette di cipollotti, usando quasi tutta la pianta (anche il verde). Appena sfornata si cosparge poi di pepe macinato al momento. La farina di ceci e i cipollotti sono gli ingredienti principali anche in un altro piatto tipico della cucina onegliese: la panissa con cipollotti.”

  8. Alessandro says:

    Ahaha le guerre di religione…
    Cmq si, a rapallo/santa margherita non è raro trovare la farinata e DI FIANCO, la farinata con sopra lo stracchino… se non l’avete mai mangiata beh, sciagura a voi 🙂
    Invece quella coi cipollotti/porri che dir si voglia, mai mangiata… purtroppo direi, l’aria è buona.
    Ah, citazione per citazione, la farinata con lo stracchino è prevista da Wikipedia… come quella coi cipollotti, leggo or ora 🙂
    “È possibile arricchire la ricetta cospargendo la farinata prima di infornare con rosmarino, carciofi o cipollotti oppure a metà cottura con stracchino, gorgonzola, salsiccia o bianchetti, tipico pescato della costa ligure.”

  9. alessandra says:

    Comunque su Flickr ho trovato una bellissima foto della farinata con i porri, esattamente come quella della mia mamma!! E sono sicura che batte tutte le farinate con lo stracchino 😛 hihihih
    E ora basta parlare di farinata, o dovrò setacciare Milano per trovare un posto dove mangiarla :-))

    • Alessandro says:

      Quella che vendono surgelata all’esselunga non è male… costa un braccio… però vale la pena… chiaramente, niente a che vedere con quelle “vere”… è diciamo un succedaneo 😀

  10. Blue says:

    Ho ricordi dei porri dolcissimi.
    la mia mamma me li cucinava lessati e poi li serviva con le uova.
    Ricordi così lontani da essere quasi invisibili…ma il profumo a volte mi è ancora di conforto.

  11. Luca says:

    Se ti piacciono i porri puoi anche provare a fare una crema di porri e patate.

    Nella torta vegan puoi sostituire le uova con una besciamella un po’ spessa utilizzando brodo vegetale al posto del latte (o latte di soia, o panna di soia, secondo i gusti) e olio d’oliva al posto del burro; se vuoi dargli ugualmente una connotazione gialla colorala con un po’ di curcuma. Come consistenza sarà più cremosa dell’impasto con le uova, ma comunque piacevole al palato.
    Ciao,
    Luca

  12. alessandra says:

    Grazie Luca! Consigli preziosi 🙂

  13. Bibi says:

    bè ma aspettiamo gli assaggi e l’invito a teatro, comunque 🙂
    B.

  14. monia says:

    bhe si.. quella della besciamella non ci sarei arrivata nemmeno io (ha parlato la cuoca :-/) ..vabè.. alla fine.. tasso di digeribilità? 😀 a me restano sull pancia un bel pò di solito.. cmq.. je les aiiiime :o)

  15. bibi says:

    Nella farinata vanno benissimo anche i porri!! Non ci sono regole in cucina in fondo!! Ogni nuovo abbinamento da sperimentare e sempre ben voluto!! Cmq la settimana scorsa ho fatto la farinata coi porri ed è venuta bene!! Il sapore del porro è simile a quello della cipolla, solo più delicato! Buone ricette a tutti! 🙂

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