Archive for the 'vita' Category

oggi, così

Seconda fase del cammino proposto dal libro sul Vedanta: dopo la prima (distruzione del mentale, manonasa o qualcosa del genere… ) è il momento del citta sudhi, ovverlo la purificazione dell’inconscio. Mah…. leggo. Leggo, rifletto. Rifletto, leggo. A tratti sono un po’ perplessa: questa beatitudine, questa Felicità a cui si vuole arrivare è davvero la felicità che voglio io? Questa Felicità
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un sabato di luglio

Un sabato di luglio, come un resoconto disordinato dell’ultima me stessa. Ieri sera concerto dei Subsonica all’Arena, bellissimo, divertente, un caldo devastante (schiacciati in mezzo al prato), voce roca stamattina…. Al DJ-set ho intravvisto un fantasma, ma essendo un fantasma non appena ho girato fra la folla è scomparso. Comunque è evaporato totalmente dopo una brevissima scossa di fastidio. Felicità.
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sono una persona felice

Sono una persona felice. Oggi per lo meno. Traggo la mia felicità dalle piccole cose, che si schiudono come boccioli multicolori. Sono una persona felice, e nessuno può scalfire la mia felicità…. quasi nessuno. La massima che ho adottato per raggiungere questo (ahimè credo temporaneo) stato di felicità è molto prosaica, ovvero è un bel: “‘chemmeffrega”. E’ una vera liberazione,
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leggerezza

Galleggio nell’aria come una piuma, sospesa, leggera. Oggi ho consegnato la mia lettera di dimissioni. Quest’anno è un anno di rinnovamenti, di cambiamenti…. dopo 4 anni è venuto il momento di lasciare anche il mio lavoro. Ho 2 mesi di preavviso, poi dal 15 settembre…. chissà.

vacanze!

Prenotato! Vacanze decise, si volta pagina. Dopo giornate di consultazioni internet, cataloghi, agenzie, mail ad altre agenzie, consultazioni con amici, internet di nuovo, in un tourbillon rapidissimo che ci aveva mescolato e frullato le idee fino a non venirne più a capo, stamattina siamo approdate nell’agenzia dei sogni (speriamo): ovvero quell’agenzia dove ti fanno sentire talmente a tuo agio, ti
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et quod vides perisse perditum ducas

Non si può essere sempre al 100%. Si ha un bel vantarsi di essere forti, di star bene, di accettare quello che succede, senza chiedere nulla, senza pensare a nulla, dimenticando ogni giorno, cancellando ogni giorno quello che fa male. Ma c’è un grumo di tristezza in fondo che non se ne va, è piccolo come un granello di sabbia,
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