Archive for the arte Tag

Picasso a Milano

“Un pittore deve osservare la natura, ma non confonderla mai con la sua pittura. La natura non si può tradurre in pittura se non attraverso dei segni. Ma i segni non s’inventano. Bisogna puntare fortemente alla somiglianza per arrivare al segno. Per me, la surrealtà non è altro – e non è mai stata altro – che questa profonda somiglianza,
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Istantanee

Saul Leiter esalta l’ambiguità della fotografia, l’immagine che cattura l’attenzione e porta a chiedersi cosa sia ciò che si sta osservando. Nelle sue foto il soggetto si disgrega e scompare all’interno di una atmosfera, di un istante fissato per sempre da un occhio che mutua l’ispirazione dalla pittura. La mostra Le luci di New York è allo spazio Forma fino
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Tutti pazzi per Artemisia

Giorno infrasettimanale festivo (con marito al lavoro). Il segreto è alzarsi alla solita ora, docciarsi e vestirsi come se si dovesse andare in ufficio…. e invece. Perchè se non ci si fa forza in questo modo, si finisce col poltrire l’intera giornata, e poi ci si pente come di una giornata gettata al vento. Esco per andare a Palazzo Reale,
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Impressioni in extremis (il mattino ha l’oro in bocca)

Ultima occasione per vedere la mostra dedicata agli Impressionisti, oggi – unica opzione svegliarsi presto per (sperare di) evitare interminabili code. Esco di casa alle 9.30, c’è gente in giro, un bel sole e una scia che si sbriciola in sbuffi vaporosi. Milano nell’aria limpida mi toglie il fiato, ripongo in borsa le chiavi dell’auto e mi avvio alla metropolitana.
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Dalí, un’esperienza surreale

Davanti a Palazzo Reale c’è coda, ma ce lo aspettavamo: pazientemente ci mettiamo in fila, un sorvegliante dice che la coda potrebbe durare anche meno di un’ora. Previsione del tutto errata, dal momento che dopo un’ora e mezza abbiamo guadagnato appena l’ingresso del cortile interno, e un’altra ora ci vorrà per arrivare alle agognate scale che portano al primo piano.
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Keep it wild!

Si programmano molte cose, ma spesso le più belle giungono inaspettate. Come scoperte inattese di un girovagare all’interno di un perimetro grossolanamente definito. Andiamo a Chelsea per un giro delle gallerie d’arte, e subito notiamo una sopraelevata accessibile a piedi. E’ una vecchia rotaia trasformata in passeggiata in mezzo al verde. E per verde non si intendono aiuole ordinate, ma
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Da un week-end all’altro: frammenti

Così vado ad una mostra che attendevo da un po’, pregustando la scoperta di una corrente artistica che ad altro non collegavo se non alla letteratura, e pure in questo campo con ricordi via via più sbiaditi: la Scapigliatura, un pandemonio per cambiare l’arte. E scopro (grazie a lei, che me l’ha spiegata) una tecnica pittorica affascinante ma che dal
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Abbattiamo i musei!

Domenica, di ritorno dalla Provenza (un ritorno che potrei intitolare Sulle orme di Chagall), ho scoperto una vera chicca: la Fondazione Maeght. Nascosta fra gli olivi che vestono le colline intorno a Saint Paul de Vence, la Fondazione ospita in questi mesi l’esposizione Mirò en son jardin. Quadri, ceramiche e sculture dove dominano le forme tonde e i colori sgargianti,
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C come Como, C come Chagall…

I quadri di Chagall sono entrati nel mio cuore da quando per la prima volta li ho ammirati sulle pagine del libro di Educazione Artistica, quando ancora frequentavo la terza media. Sarà per le donne e gli animali che volano, per quell’atmosfera sospesa di favola in cui tutto può accadere, per i colori brillanti che donano al mondo una patina
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futurismi & presente

Devo tenerlo a mente: mai ridursi all’ultimo giorno per visitare una mostra. Se poi la mostra in questione è di un certo rilievo, come quella dedicata al Futurismo nell’anno del centenario, forse davvero attendere il giorno di chiusura è stata una scelta sbagliata. Comunque meglio tardi che mai, e così fra frotte di gente ho gustato anch’io questa esposizione di opere
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