Tocco e rintocco,
altalena a singhiozzo
o giostra girevole
per pappagalli scalzi:
io scendo qui.
Mezzanotte di un giorno
senza ritorno:
attendo ma invano,
mentre scorre la vita,
ma piano.
Dillo allora,
o taci per sempre:
non solo la mia,
non solo la mia,
è la tua vita
che si rapprende.
Sfoglio le ore
ma tu le allontani,
le strappi di mano,
le spegni in cenere
di ricordo lontano.
Autostrada
a doppia corsia,
inversione di marcia
per destinazione
opposta alla mia.
Fermata,
stazione ferroviaria
in disuso. Abuso
di vanità,
lusso concesso.
Io scendo qui,
raccolgo
le mie piccole cose:
valigie colorate,
piene di mimose.
Inconsistenza,
odorosa
di verde mimosa
sullo stelo malfermo:
si piega.
Si spiega
col tuo silenzio, il mio
silenzio.
Fermata: città fantasma.
Sono arrivata.
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