Incrocio la lettura (rilettura) di 101 storie zen con l’esperienza del corso di recitazione (che sta giungendo al termine). Se non c’è un sentiero dove si viene e si va, allora si sta: e se stò nei miei stati, è questione di strati. Strati di essere. Allora non dovrebbe essere difficile attingere a tutto il bagaglio di esperienze stratificate in me e tirare fuori dal vaso l’emozione adatta a ciascuna scena.
Ci sono troppe cose che vorrei leggere, il desiderio è più rapido degli occhi. Allora leggo quello che posso, quello che riesco, quello che trovo fra le mani. Che è sempre il libro giusto. Perchè – dicevano gli stoici – è inutile darci affanno per le cose che non sono sotto il nostro controllo. E gli stoici erano un po’ zen anche loro, in fin dei conti.
l’ho letto diverse volte, mi salta in mano ogni tanto e credo anch’io che ciò che ti salta in mano è ciò che è giusto in quel momento, inutile cercare 😉
..un pò come quelli che dicevano.. è inutile dannarsi se non puoi tu cambiarla.. – che fossero stati gli stessi? :o) happy sunday