E’ già febbraio (anzi, febbraio inoltrato) e questo mese l’argomento proposto da Barbara per le sue Rubriche è l’uguaglianza. Mi sono riproposta di partecipare a tutte le discussioni mensili (beh dai, ci provo… se poi dovessi saltare un mese pazienza!), ma in ogni caso questo tema non me lo voglio perdere!
Uguaglianza. Personalmente quando si parla di uguaglianza penso all’uguaglianza dei diritti, all’uguaglianza delle possibilità di partenza, all’uguaglianza delle condizioni che vorrei fossero garantite a tutti per la costruzione del proprio individuale percorso. Non uguaglianza di risultato finale: non siamo (aggiungerei “per fortuna”!) tutti uguali per cultura, idee, genere, etnia… non siamo tutti uguali e la dialettica delle diversità credo sia la più grande risorsa che abbiamo a disposizione per arricchirci interiormente. Questo però è possibile solo se alla base c’è il riconoscimento dell’uguaglianza di diritti (di parola, di espressione, di movimento, di amore e di quant’altro ci possa venire in mente) per tutti. Riconoscendo l’uguaglianza si preserva la diversità, la più preziosa risorsa che abbiamo a disposizione come singoli e come collettività.
Veniamo alla ricetta… ho scelto di proporre su questo tema una Pasta e lenticchie: un piatto che coniuga cereali e legumi, ingredienti che, in forme diverse, appartengono a tradizioni gastronomiche anche lontane fra loro (pasta e lenticchie in Europa, riso e ceci in Medio-Oriente, riso e soia in Oriente, mais e fagioli nelle Americhe…). Ovviamente esiste una marea di ricette di pasta e lenticchie, ma siccome ogni scarrafone è bello a mamma sua, a me piace la mia versione:
Ingredienti (per 2 persone)
150 gr di lenticchie di Ustica
1 cipolla
1 peperoncino
1 foglia di alloro
concentrato di pomodoro (2 cucchiai o più a seconda dei gusti)
200 gr di pasta di grano duro corta (io ho usato i cavatelli di grano Senatore Cappelli)
olio
acqua
sale
Preparazione
Le lenticchie di Ustica (così come le lenticchie rosse decorticate) non necessitano di ammollo, quindi non mancano mai nella mia dispensa, per i numerosi casi in cui abbia scordato di mettere ammollo i legumi dal giorno prima… Consiglio comunque un bel risciacquo prima di utilizzarle.
Sminuzzate grossolanamente la cipolla e metterla a soffriggete per qualche minuto in un tegame (o ancor meglio in un coccio) con olio a piacere (io non ne uso mai moltissimo, massimo due cucchiai, ma vedete voi…) e un peperoncino. Aggiungete poi le lenticchie risciacquate, una foglia di alloro (anche secco se non disponete di quello fresco), coprite con acqua e lasciate cuocere per circa 30 minuti. Nel caso utilizzaste il coccio, potrebbe essere necessario prolungare la cottura di una decina di minuti. Quando le lenticchie iniziano ad essere morbide, aggiungete un pizzico di sale e due cucchiai di concentrato di pomodoro (anche di più, se vi va), mescolate e lasciate cuocere ancora una decina di minuti, poi spegnete e lasciate riposare.
Nel frattempo avrete portato a ebollizione una pentola con acqua: aggiungete il sale e buttate la pasta! Quando la pasta è cotta, scolatela e versatela in un piatto da portata insieme alle lenticchie. Mescolate bene, aggiungete un filo di olio crudo e servite nei piatti.
Con questo post partecipo a La Rubrica della Tavola Rotonda per il mese di Febbraio 2013:
tu lo chiami caso? ho cucinato le lenticchie proprio oggi 😀 ..non le faccio spesso.. per quanto siane buone e sane.. cause they blow me up (sarò io.. o sarà perchè sono legumi anche loro 😉 )..
buon inizio anche a te :*
i legumi possono essere fastidiosi all’inizio, ma poi lo stomaco si abitua a digerirli 😉
sarà il caso, sarà 😀
che gioia vedere che fai la pasta e lenticchie come me!
e che il tuo pensiero sull’uguaglianza esprime il concetto di naturale riconoscimento della libertà di essere differenti per ognuno.
ti lovvo moltissimo ♥
Bibi: è un amore ricambiato, lo sai 😉
Che piatto delizioso e che bella atmosfera si respira qui dentro! Un abbraccio!!