Di solito non scrivo post su argomenti di attualità, per non scivolare in considerazioni banali ai miei stessi occhi. Ma oggi due cose voglio scriverle: 11 gennaio 2009: a dieci anni dalla scomparsa di Fabrizio De André, sarebbe impossibile citare tutte le sue canzoni e frasi che mi hanno accompagnato, segnato, fatto pensare, fatto sognare, fatto piangere. Citerò solo questa, perchè
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Fra poche ore parto, destinazione Cairo… proprio in questi giorni in cui il Medio Oriente ribolle, ma pazienza! Si approssima la fine di un 2008 per me faticosissimo dal punto di vista mentale-emotivo. In fondo la fine di un anno non è che una convenzione, ma poichè siamo esseri convenzionali anche quando tentiamo di essere non-convenzionali, propongo il mio personale
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La rimozione, nel tentativo di esorcizzare il dolore in assenza, ne rafforza la presenza. Dolore dell’assenza. Presenza del dolore dell’assenza. Presenza dell’assenza, dolorosa. Datemi un evidenziatore, per mettere in luce ciò che non posso cancellare.
Sono ancora qui, non mi sono mossa, con il groppo in gola, le lacrime strette fra le ciglia, imbrigliate. Sono ancora qui, in questo volgere dell’anno incappucciato di neve, ammantato di freddo. Mi manca il tempo per me, tempo per leggere, scrivere, disegnare…. dormire anche. Mi manca il tempo, eppure ne disperdo a piene mani in inezie, girovagando in rete
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Oggi ho un raffreddore tale che non capisco neppure dove sono… mi sento totalmente frastornata. Peccato, è pure una bellissima giornata e sarebbe stato bello andare a fare un giro sul lago… Domenica prossima è il mio compleanno, compio 35 anni, è un bel numero vero? Eppure che ho combinato in 35 anni di vita? Professionalmente ho combinato abbastanza. Sotto
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Seconda fase del cammino proposto dal libro sul Vedanta: dopo la prima (distruzione del mentale, manonasa o qualcosa del genere… ) è il momento del citta sudhi, ovverlo la purificazione dell’inconscio. Mah…. leggo. Leggo, rifletto. Rifletto, leggo. A tratti sono un po’ perplessa: questa beatitudine, questa Felicità a cui si vuole arrivare è davvero la felicità che voglio io? Questa Felicità
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Se non riesci ad accettare qualcosa, fattelo scivolare addosso. come dire…. se non riesci a fermare la pioggia, metti l’impermeabile 🙂
La negatività genera negatività, la positività genera positività e ne aggiungo un altro: la maggior parte dei nostri mali dipende da noi stessi e con questo me ne andrò a dormire…
La soluzione è quella cosa semplice che sta davanti agli occhi, ma che non vedi. (un po’ come gli occhiali quando li cerchi senza accorgerti di averli sul naso…. a voi non è mai capitato? a me sì…)
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