Barbara, persona speciale e amica specialissima, ha lanciato nel suo blog La Tavola Rotonda una bellissima iniziativa: una “rubrica” mensilmente dedicata ad un argomento diverso, sul quale invita amici e lettori a riflettere e confrontarsi aprendo a loro volta post specifici. L’argomento di Gennaio è il buonismo: ecco spiegato il titolo del post di oggi. Giustamente Barbara richiama l’attenzione sul
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Quando (ormai 3 anni e mezzo fa) ho aperto questo blog avevo molto più tempo, almeno così mi pare ora. Facevo più cose di quante non ne faccia adesso, seguivo più corsi, divoravo altrettanti libri, ma pure leggevo con regolarità diversi blog e scrivevo quasi quotidianamente. Vero è che spesso queste ultime due attività erano confinate in ore notturne, dopo
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Mi mancavano (un poco almeno) i viaggi solitari alla guida, con i pensieri liberi di andare dove più piace a loro, stimolati dalla musica dell’iPod e dallo sguardo che abbraccia distese di campi incerti nella foschia mattutina. Milano-Imperia, Imperia-Milano: l’autostrada che ho percorso tante volte da sola, e puntualmente nei giorni precedenti il Natale. Mi è sempre piaciuto guidare, per
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A volte incontri circostanze che non puoi cambiare. Non puoi decidere tu, decidono loro. Non puoi spostare il cielo, nè invertire il succedersi delle stagioni. Ho paura, troppa sabbia scivola fra le mie dita e il controllo sfugge. Siedo sul divano di casa, davanti a me immagini si rincorrono. Proiezioni scorrono sulla retina, si accavallano e sovrappongono, fino a
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Domandare a volte è più difficile che rispondere. Riflessione scaturita dalla serata di ieri: lezione di teatro, che è sfociata in lezione di schiaffi, ovvero come imparare a simulare l’atto di schiaffeggiare e la reazione allo schiaffo. Ma prima di questo abbiamo lavorato sulla fiducia reciproca, attraverso esercizi di conduzione e di ascolto ad occhi chiusi. E prima ancora, il
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L’unica verità è quello che senti. Ed io che pensavo di essermi iscritta soltanto ad un corso di teatro…
Ieri sera, lezione di teatro: Io: “Non sapevo quale era il limite” Lei (cioè, l’insegnante): “Non ci sono limiti. Chi ti ha dato un limite?” Io: “Beh, probabilmente io stessa” Ecco. Story of my life.
Le cicatrici del dolore rimangono impresse in noi, alfabeto braille per occhi che vedono oltre le parole. Silenzio. Buio. Nuoto nel liquido amniotico verso una rinascita: la stagione è propizia e le foglie sono tenere sui rami. Le ferite che il tempo ha cucito sono un ricamo sottile, medaglia al valore sul bavero del nostro Esistere. E’ tempo di gioia e di vita ….
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Milano nebbiolina. Attraverso piazza Einaudi, le sagome dei cantieri si smarriscono in atmosfera sospesa, i palazzi tendono le loro cime golose tuffandosi in una festa di zucchero filato. La nebbia, mi piace. I contorni delle cose si sfumano, si sfilacciano nell’indefinito: che è come dire si protendono verso l’infinito. Tutto sembra possibile, la realtà perde i suoi confini, diventa plasmabile,
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Il tergicristallo si è fermato. Non piove più, anche se il cielo è ammantato di grigio. Succede. Alla fine succede, che passa. Prima lo sapevo razionalmente e per averlo già provato altre volte, quindi lo ricordavo a me stessa: passa, aspetta che passa. Stringi i denti, stringi i pugni, stringi tutto quello che vuoi… perché tanto poi passa. E qualcuno
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