Archive for the 'laboratorio di scrittura' Category

pure negligenze

Le tue mani che mi carezzavano in bordo a un rivo nel sole estivo e quelle ancora ieri appena prima dei tuoi baci.   Sorrido, e rido perché torno bambina quando mi sfiori e attraverso in punta di lingua la tua pelle calda.   Sono tutti i baci che ho desiderato, che hai desiderato, legati in un istante che sfuma
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accuse o scuse

Un dito puntato contro, accusa. Scusa, confusa com’ero.   Scava un’impronta di vernice rappresa, condensata in vuota bolla di pensiero.   Pozzo nero di emozioni, dove la lingua affonda curiosa, incubatrice di desiderio.   Non erano lacrime, solo i miei occhi di pece ritratti. M’attrae, questa follia di silenzi protratti.   Mani che scavano in ventre di terra, esploratore di
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ignoto

I miei occhi ardenti di vita, su narici che fiutano il mondo con istinto di bracco, e le mie mani, le mie mani rapaci protese e curiose d’esperienze diverse, Tu, che pur mi insegnasti a volare, non conosci.   Ed il loro rimpianto non può sfiorarti.

nebbia

Milano nebbiolina. Attraverso piazza Einaudi, le sagome dei cantieri si smarriscono in atmosfera sospesa, i palazzi tendono le loro cime golose tuffandosi in una festa di zucchero filato. La nebbia, mi piace. I contorni delle cose si sfumano, si sfilacciano nell’indefinito: che è come dire si protendono verso l’infinito. Tutto sembra possibile, la realtà perde i suoi confini, diventa plasmabile,
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in Altre giornate

Il tergicristallo si è fermato. Non piove più, anche se il cielo è ammantato di grigio. Succede. Alla fine succede, che passa. Prima lo sapevo razionalmente e per averlo già provato altre volte, quindi lo ricordavo a me stessa: passa, aspetta che passa. Stringi i denti, stringi i pugni, stringi tutto quello che vuoi… perché tanto poi passa. E qualcuno
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laboratorio di scrittura

Ecco qui, fresca fresca dalla mia officina serale (o meglio notturna), l’ultima creazione. Zoppica lo so, ma sto riprendendo confidenza con la scrittura, magari se persisto fra qualche tempo verrà fuori qualcosa di meglio. Diciamo che questo è un esperimento sul tema dell’addio e dell’arrivederci. Due parole così dissimili, così poco interscambiabili, e così ossimoricamente associabili…. Ecco, diciamo esperimenti su un
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nuvole si rincorrono

Nuvole si rincorrono, di fumo davanti ai miei occhi. M’illudo  che passino, non passano mai. Sospese in questo vuoto che non si può colmare, non con il silenzio della parola scritta, non con l’assenza di ciò che non torna. Perché non torna    – lo sai che non torna, il passato. Solo il futuro torna, passi pesanti, mantello nero: lo
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Meta / *anamorfico

Liquido, il tuo sguardo: mi tuffo nell’anima. Ma è solo un istante. Cascata di minuti fra le braccia della terra. Rallenta, la corsa: rallenta. Squeeze. Spremuta di midollo. Succo, essenza-presenza: gocciola, nell’assenza. Siamo iles flottantes su un lago di cenere spenta. Stanotte mi hai baciato in ciò che ho sognato. I fantasmi della mia mente risucchiati nella loro bara, sigillati
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disorder

Emotività, alti e bassi, altalenanti momenti di gioia e tristezza, pace lucidità follia raccapriccio: disordine, disordine il mio essere, disordine io e i miei pensieri… le sensazioni no, quelle nette come pietre, come montagnola di pietre dai colori diversi dalle forme diverse, rigagnoli di me le lacrime che non scorrono, parole inutili quelle che non escono ma si affollano in
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malinconia un pizzico

Malinconia un pizzico. Immagini scorrono, fotogrammi dell’opera prima di un non-regista. Mute, ombre cinesi dal pallido colore. Sussurri dissociati, suoni e colori asincroni. Figurine dai bordi arricciati, carte, tarocchi truccati. Una, due, tre, in fila, una dietro l’altra. Ordinate, nel loro disordine cosmico. Malinconia un pizzico, tanto ne basta per una pozione magica. Bolle di sapone, le immagini che si
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