Archive for the 'pensieri' Category

Leggendo Cortazar

Caro Cortazar, stamattina leggendoti ho colto che fra Me e Te non può essere ponte, ma solo un gran balzo. E che paura nel prender la rincorsa! Serve chiudere gli occhi ben stretti per non cadere nel vuoto… Così la letteratura è Arte di tornire ponti e di raccogliere assi, di impastare malta: ma l’orizzonte è nebbia e non fornisce
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Ritorno a Newport

Ritorno a Newport dopo 20 anni. La prima volta fu nel 1992, l’anno del gemellaggio fra Imperia e la città dell’America’s Cup. Insieme ad altri due studenti delle scuole superiori, andammo in rappresentanza dei giovani della mia città natale. Furono 3 settimane bellissime di cui mi erano rimaste in cuore tante immagini legate alle persone incontrate, e ben poco –
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C’era una volta l’America

C’era una volta l’America ed era il nome di un sogno, che a raggiungerlo non bastavano mesi di navigazione e valigie zeppe dell’odore di casa, che se la lasciavi non l’avresti rivista. Ora l’America sono nomi diversi, ordinati sul tabellone di un aeroporto, nomi che a pensarli per intero e’ quasi lo spazio del volo, che se chiudi gli occhi
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Impressioni in extremis (il mattino ha l’oro in bocca)

Ultima occasione per vedere la mostra dedicata agli Impressionisti, oggi – unica opzione svegliarsi presto per (sperare di) evitare interminabili code. Esco di casa alle 9.30, c’è gente in giro, un bel sole e una scia che si sbriciola in sbuffi vaporosi. Milano nell’aria limpida mi toglie il fiato, ripongo in borsa le chiavi dell’auto e mi avvio alla metropolitana.
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Questione di stati e di strati

Incrocio la lettura (rilettura) di 101 storie zen con l’esperienza del corso di recitazione (che sta giungendo al termine). Se non c’è un sentiero dove si viene e si va, allora si sta: e se stò nei miei stati, è questione di strati. Strati di essere. Allora non dovrebbe essere difficile attingere a tutto il bagaglio di esperienze stratificate in
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Una mattina di giugno

Mescolo il latte con il caffè, la finestra aperta di luce. Quest’aria sa di giugno, mi confondo nella camiciola leggera. Avevo altri pensieri, progetti diversi. Ora sono schegge, non diverse dai resti di petali e foglie che il vento ha soffiato attraverso le finestre di ieri. Le raccolgo sul palmo della mano, secche e schiacciate da non valere più nulla.
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Se una giusta causa risuona di motivi errati

Si potrebbe pensare che io non legga i giornali, che non mi interessi di attualità, dal momento che non ne parlo mai. In realtà non è così, generalmente (a volte anche confusamente) ho delle opinioni, nonostante non senta la necessità di esprimerle nell’angolo privato del mio blog. Una riflessione tuttavia mi ronza in testa da qualche giorno, da domenica diciamo,
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How to become a guru

Vuoi essere considerato un guru? Inizia a comportarti come se lo fossi… il che può essere declinato anche in: Vuoi essere considerato intelligente? Inizia a comportarti come se lo fossi… anche se ciò può risultare più complicato… Appare vero ciò che viene detto, sad but true.

Più oltre

Certamente ho un rapporto contraddittorio con la letteratura spagnola, un odio-amore che si manifesta con un subitaneo senso di disagio e si trasforma in amore incondizionato. Mi è già capitato con Marquez, con Garcia Lorca ed ora con Salinas. Leggo una prima poesia, affonda come un sasso (di quelli che ti porti dentro, non un sasso qualunque che scompare sotto
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Volevo fare il ghost writer

The Ghost Writer è stato tradotto in italiano con L’uomo nell’ombra, titolo che a mio parere si appiattisce in un banale riferimento al lato oscuro delle cose, anziché rimandare direttamente ad un contesto (quello della politica) all’interno del quale è nata quella curiosa professione che è appunto il ghost writer. Questo lungo preambolo per dire che ieri sera mi sono
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