Archive for the 'poesie' Category

l’attesa

Le tue labbra, primule di questa stagione riposale sulle mie sfiorandomi, come desiderio che si accarezza nei propri sogni.   Addormentale alle finestre curiose dei miei occhi inquieti, soffiando distillato il tuo sorso di pace.   Placale in piccoli morsi di mutuo desiderio, tracciando strade dove non ci son confini.   Le tue labbra,   da sole sapranno andare mentre
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Silenzi

Tocco e rintocco, altalena a singhiozzo o giostra girevole per pappagalli scalzi: io scendo qui.   Mezzanotte di un giorno senza ritorno: attendo ma invano, mentre scorre la vita, ma piano.   Dillo allora, o taci per sempre: non solo la mia, è la tua vita che si rapprende.   Sfoglio le ore ma tu le allontani, le strappi di
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le tue paure

Saranno mie, le tue [paure] fra premure di baci sopiti. Ti sfioro.   Ho sete della tua vita: vampiro d’amore, per manto di nota incoscienza.   Premuto contro di me, il tuo [destino] disegno di sanguigna con colore di passato   nell’odore del mattino. I fiori del gelsomino sono apparsi su tenui rami spezzati.   Sciogli fra le mie braccia
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risvegli

Confusi tra sterpi bruciati e secchi residui di foglie gialli tulipani dell’anima tendono tenui avvisaglie. Gelata di lungo inverno si attenua ai tiepidi raggi: sfoggio colorata corolla, ignota al futuro, messaggi. Si schiudono occhi di miele, porpora i miei petali fragili. Sguscia il gheriglio intorpidito ed il peggio infine è passato.

pure negligenze

Le tue mani che mi carezzavano in bordo a un rivo nel sole estivo e quelle ancora ieri appena prima dei tuoi baci.   Sorrido, e rido perché torno bambina quando mi sfiori e attraverso in punta di lingua la tua pelle calda.   Sono tutti i baci che ho desiderato, che hai desiderato, legati in un istante che sfuma
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accuse o scuse

Un dito puntato contro, accusa. Scusa, confusa com’ero.   Scava un’impronta di vernice rappresa, condensata in vuota bolla di pensiero.   Pozzo nero di emozioni, dove la lingua affonda curiosa, incubatrice di desiderio.   Non erano lacrime, solo i miei occhi di pece ritratti. M’attrae, questa follia di silenzi protratti.   Mani che scavano in ventre di terra, esploratore di
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ignoto

I miei occhi ardenti di vita, su narici che fiutano il mondo con istinto di bracco, e le mie mani, le mie mani rapaci protese e curiose d’esperienze diverse, Tu, che pur mi insegnasti a volare, non conosci.   Ed il loro rimpianto non può sfiorarti.

laboratorio di scrittura

Ecco qui, fresca fresca dalla mia officina serale (o meglio notturna), l’ultima creazione. Zoppica lo so, ma sto riprendendo confidenza con la scrittura, magari se persisto fra qualche tempo verrà fuori qualcosa di meglio. Diciamo che questo è un esperimento sul tema dell’addio e dell’arrivederci. Due parole così dissimili, così poco interscambiabili, e così ossimoricamente associabili…. Ecco, diciamo esperimenti su un
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vita

Viaggio sospesa: la vita conchiglia con manto di sabbia, di sale, rappresa. Lampi. Illumini notte, intra-vedi, non vedi. Sul fondo singhiozzo del mare, profondo. Ti stringo, nel pugno, sospiro, sei niente. Eppure, sei tutto: l’istante, presente. Perchè questo infine, questo è il momento. Mentre il prima e il dopo è soltanto silenzio.

Navigo nuvole

Navigo nuvole: su silenzio mare argento, riflessi.