Con Damasco nel cuore

Dieci giorni per percorrere Siria e Giordania pressappoco da un capo all’altro non sono molti, tanto più considerando il tempo impiegato per gli spostamenti aerei. Così sono stati giorni fitti fitti di emozioni, colori, odori, sensazioni e sorrisi che si sono accumulati l’uno sull’altro sedimentando uno strato di ricordi rigogliosi. Nel partire, le mie aspettative erano tutte concentrate su Petra,
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Passaggi

Un giorno, se lascerò Milano, mi mancherà il tram. E dire che non lo prendo mai! Solo mi piace la sagoma e il suo sferragliare, lo smarrirsi vaporoso nella nebbia mattutina e il fanale anteriore che fende intrepido l’umido delle strade. E mi piace quel suo colore retrò, sbiadito dalle corse dei giorni, la porta che soffia passaggi frettolosi, piedi
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Ricercando

  Ci sono cose più serie lo so, e parecchie avevo pure in mente di scriverle, ma l’indole mi trascina imperiosa verso il disimpegno e quindi ecco il post che da un anno attendevo di pubblicare: la risposta alla cruciale domanda Cosa hanno cercato nel 2009 quelli che sono arrivati su questo blog? Tolto Notedicolore e Note di colore che
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L’eleganza del riccio

di Muriel Barbery Al numero 7 di Rue de Grenelle, signorile stabile parigino, abitano due persone diverse per età anagrafica e provenienza sociale, ma che condividono lo stesso sguardo acuto e sarcastico sul mondo che le circonda: la portinaia Renée (Madame Michel) e la dodicenne Paloma, figlia di un ministro della Repubblica Francese. La voce narrante passa dall’una all’altra mentre
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Emmaus

di Alessandro Baricco   Negli ultimi mesi, quasi contemporaneamente, sono usciti in libreria Emmaus e Che la festa cominci, ultima fatica rispettivamente di Alessandro Baricco e di Niccolò Ammaniti. Ho scorso recensioni non troppo benevole sull’uno e sull’altro libro, ma forte della convinzione che le opinioni dobbiamo costruircele da soli, con la sperimentazione diretta, ho deciso di leggere entrambi. Cominciando
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Ho visto cieli più grandi

Se i festeggiamenti per l’anno nuovo vi hanno lasciato scontenti, se per il prossimo San Silvestro già programmate di evitare l’ennesimo veglione, il mio consiglio è: andate in Medio Oriente. Lì, complice anche un calendario diverso dal nostro, la fine dell’anno passa quasi sotto silenzio. La sera del 31 dicembre ho camminato al chiaro del plenilunio fra le rovine di
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Anni, sogni

Oggi. Volevo scrivere molte cose. Parole in fondo, non cose. Però c’erano le valigie da preparare, e molti altri compiti che necessitavano di essere svolti. Così alla fine mi ritrovo a poche ore dalla sveglia, troppo sonno e troppo poco tempo per raccontare. Domani sera dovrei addormentarmi in Siria. Quindi, sarà per l’anno nuovo: altre parole, altri pensieri, altri sogni.  Che siano dolci
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Non ora, non qui

di Erri De Luca Come già ho raccontato nel caso di Garcia Marquez, anche Erri De Luca non è stato per me un “colpo di fulmine”. Avevo letto Non ora, non qui qualche anno fa, non ricordo esattamente quando ma certo prima del 2001, in quanto l’edizione che ho in casa porta ancora il prezzo in lire. L’avevo letto probabilmente
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La luna delle cose

C’è un tempo per tutte le cose. Penso ci fu un tempo anche per noi, e lo usammo come meglio credemmo. Ora la luna è moneta d’argento con cui pago alla Vecchia i miei sonni stridenti e lei mi rammenta che non è più il momento di frasi smozzicate, sussurrate al buio di un lampione insolente. Allora, la notte era
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La sospensione dell’ordinario

I primi fiocchi di neve mi provocano ancora la medesima eccitazione che provavo da bambina: mi elettrizzo. Vengo da una città di mare, dove la neve è avvenimento eccezionale: l’anno in cui i fiocchi bianchi si posarono sulle panchine e sulle palme del lungomare, Oneglia malinconica la rivedo attraverso foto di allora impresse nella mia memoria più che non attraverso
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