Archive for the scrittura Tag

Leggere, leggermente

Cerchiamo nei libri: risposta a domande incerte, soluzione ad enigmi vissuti. Da altri. Consolazione, in fondo: conforto. Comunione, partecipazione. La certezza di non essere solo, solo ad avere sofferto. Motivazione, modulata spiegazione. Senso. Le parole non sono senso, non hanno senso. Insensibili. Il senso di chi legge: non troviamo nella pagina scritta ciò che non troviamo nelle nostre pagine. Mi
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Le giornate grigie

Lo scorso Aprile pareva cominciare il periodo più bello dell’anno: le giornate primaverili, il primo tepore del sole sulla pelle, i week end al mare e i viaggi da preparare… dinnanzi a me si allungavano sei mesi meravigliosi. Poi Settembre è passato, Ottobre è scivolato veloce portandosi via il mio compleanno e lasciando il posto a giornate grigie che mi
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Linguaggi

  Cullavo le mie poesie, vi soffiavo sopra un tempo per togliere la polvere di sentimenti troppo spessi. Ora scrivo cose così diverse, con un linguaggio adusto che ha perso ogni voglia di chiedere perdono. Così il sentiero stretto è zeppo di giunchiglie di spiriti ribelli e il ciottolo che scotta lo immolo alla mia febbre.

Semafori

Stamattina ho svoltato: solita svolta su quotidiana strada, ordinario seguito in colonna d’auto. Lo sguardo precipita sul grigio di una fascia di lana, prima di incontrare una fronte e riconoscerla come tua. Tu in sella ad un cavallo zoppo, redini colorate conosciute un giorno, imbrigli i riccioli della fantasia. Assorto, guardavi il semaforo sull’altro lato della strada, mentre io guardavo
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Avrei pagato le stelle

Avrei pagato le stelle a dirmi nel respiro denso della notte che di giocolieri tristi che fummo non v’era gioco, mentre palleggiavamo i giorni su un orizzonte ricurvo pronto a chiudersi rapido sui nostri ieri imperfetti. Ora non sono più cielo se le stelle non hanno parole che sappiano tessere reti su storie finite. Solo il silenzio è risposta consona
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scritture

Quando sei all’interno di un contesto, difficilmente riesci a raccontarlo: non hai l’obiettività, il distacco necessario per poterne parlare. Così mi capita quando sono in viaggio, nei giorni di permanenza fuori casa non riesco ad andare oltre la pura cronaca, la descrizione del singolo dettaglio. Poi, una volta reinserita nel mio contesto abituale, le impressioni immagazzinate prendono vita tutte insieme
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nebbia

Milano nebbiolina. Attraverso piazza Einaudi, le sagome dei cantieri si smarriscono in atmosfera sospesa, i palazzi tendono le loro cime golose tuffandosi in una festa di zucchero filato. La nebbia, mi piace. I contorni delle cose si sfumano, si sfilacciano nell’indefinito: che è come dire si protendono verso l’infinito. Tutto sembra possibile, la realtà perde i suoi confini, diventa plasmabile,
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in Altre giornate

Il tergicristallo si è fermato. Non piove più, anche se il cielo è ammantato di grigio. Succede. Alla fine succede, che passa. Prima lo sapevo razionalmente e per averlo già provato altre volte, quindi lo ricordavo a me stessa: passa, aspetta che passa. Stringi i denti, stringi i pugni, stringi tutto quello che vuoi… perché tanto poi passa. E qualcuno
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laboratorio di scrittura

Ecco qui, fresca fresca dalla mia officina serale (o meglio notturna), l’ultima creazione. Zoppica lo so, ma sto riprendendo confidenza con la scrittura, magari se persisto fra qualche tempo verrà fuori qualcosa di meglio. Diciamo che questo è un esperimento sul tema dell’addio e dell’arrivederci. Due parole così dissimili, così poco interscambiabili, e così ossimoricamente associabili…. Ecco, diciamo esperimenti su un
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